I sistemi di stampa, fino alle soglie del 1800, sono imperniati sui principi dettati dalla meccanica. La matrice, sia impostata a rilievo, come nei processi tipografici; oppure incavata, come nella calcografia, necessita comunque del trasferimento di ciascuna lettera impiegata, mediante un’operazione materiale. Il tedesco Aloys Senefelder sperimenta un metodo per mezzo del quale è possibile stampare con una matrice piana, per così dire, senza incavi o rilievi, perfezionata nel 1796,

tipografia  -iIl sistema è oggi definito Litografia, un nome derivato dalla combinazione dei termini di origine greca: lùthos = pietra e grafeìn = scrivere ossia, scrivere su pietra.

Il principio sfrutta uno speciale tipo di minerale sul quale, previa l’opportuna levigatura, sono segnati con l’impiego d’una matita speciale i contorni del carattere da impiegare per la scrittura oppure per la figura da riprodurre. Il supporto lapideo ha la proprietà di allontanare nelle, parti non marcate, un sottile velo di acqua.

Il principio di Aloys Senefelder consiste nel lavare la superficie levigata, lasciando l’inchiostro su quelle parti marcate per cui, all’inserimento delle pagine nel torchio, l’inchiostro superfluo scivola per imprimere sulla carta la parte trattenuta dal solco precedentemente marcato.

Il procedimento è di una semplicità estrema, offre il vantaggio di aver la materia disponibile senza difficoltà per cui, la litografia, è divenuto il sistema maggiormente diffuso, impiegato per le illustrazioni dei giornali, libri a forte tiratura.

La trovata ha un immediato successo, in particolare da parte degli artisti, incuriositi da questa nuova tecnica.

Deriva dalla litografia, seppure con materiali diversi, come ad esempio la gomma, il metodo della stampa indiretta definita offset, un termine di origine inglese dal significato contrapporre, fronteggiare.

Le tecniche, fin qui esaminate, sono applicate nelle nostre zone, intravedendo nella famiglia CHIARVETTO i maggiori utilizzatori dei nuovi sistemi editoriali.

Il capostipite, Giacinto, nato ad Asti nel 1851, lavora presso la Tipografia Alessandrina, un’attività già esistente fin dal 1804, nata con il nome di Tipografia Capriolo. Giacinto s’impegna a rilevarla applica, accanto alla tradizionale tipografia, le tecniche della litografia.

Egli impegna, parte della sua attività, sul piano sociale provvedendo a fondare un periodico: ‘La Lega Liberale’.

La sua professionalità ha impresso un notevole impulso all’arte tipografica, svolgendo raffinati lavori, destinati alle Pubbliche Amministrazioni, proponendo, nel contempo, pregevoli stampati per le attività industriali, artigianali o commerciali.

Giacinto è aiutato nell’attività, in epoca successiva, dai figli Carlo e Pietro.

L’indirizzo tecnico è decisamente avviato verso la stampa in offset. Il lavoro, approntato sempre con la massima competenza, l’induce ad incrementare l’organico, raggiungendo nell’epoca migliore, una cinquantina di dipendenti.

Carlo Chiarvetto, ha l’onore di essere inserito nell’elenco dei fondatori dell’Unìone Industriale di Alessandria, dedicandosi, nel contempo alla vita pubblica.

La guerra, per l’azienda non è stata certo vantaggiosa. Completamente distrutta è stata riattivata dai figli Vittorio e Mario, rimanendo, per lungo tempo, una delle più rinomate di Alessandria.

Franco Montaldo


20 maggio 2014