profughi - ITra venerdì e sabato sono arrivati ad Alessandria, oltre 50 profughi provenienti dalla Sicilia.

Secondo quanto emerso sarebbero originari del Mali, Gambia, Costa D’Avorio e Senegal, Sbarcati giovedì in Sicilia, dopo aver trascorso la prima notte a Catania, sono stati poi portati a Torino e da qui all’ostello di Alessandria in Santa Maria di Castello.

La Prefettura di Alessandria non ha fornito comunicati ufficiali dettagliati su quanto rimarranno in città né dove verranno eventulmente smistati.

Qualcuno dice che rimarranno in Alessandria solo qualche giorno. Doveva essere così anche per molti altri profughi giunti in passato: poi qualche giorno si è trasformato in mesi.

Sulla vicenda dei profughi denunciamo l’assoluta mancanza di notizie certe, dei quali invece i cittadini, crediamo, dovrebbero essere messi a conoscenza.

A pagare le loro spese, il mantenimento in strutture adeguate, vitto, alloggio e tutto quanto serve al loro sostentamento, infatti, è la collettività: sono i cittadini che pagano le tasse dalle quali lo Stato preleva i soldi che utilizza per mantenere i profughi nel nostro Paese.

Non siamo certo razzisti e non arriviamo ad affermare che l’Italia dovrebbe fare come la Svizzera che ha una politica migratoria molto ferrea, oppure come Malta che evita di raccogliere i clandestini dai barconi, perché crediamo che aiutare la gente che soffre debba essere un dovere umano, però crediamo che, visto che si utilizzano soldi pubblici i cittadini di una Comunità, sia essa Alessandria o qualsiasi altra città, dovrebbero essere messi al corrente di quanto accade e di come vengono impiegati i loro soldi, specie se i profughi arrivano in una città disastrata dal dissesto come Alessandria, dove percorrere le strade in auto si rischia di rovinare i semiasse delle automobili, oppure cadere dalla bicicletta e spaccarsi la testa perché le strade sono piene di buche. E se non ci credete provate a passare in via San Francesco D’assisi e vi renderete conto della situazione.

 13 aprile 2014