Pierlugi Sommariva, di Acqui Terme,  ha proposto agli editori i titoli: L’anobio e la ninfea,come farsi beffe di una vita arcigna – storie di due vite, nonché la raccolta di poesie: Contrasti di un’anima, dal suggestivo sottotitolo una vita di poesia – alcune composizioni e proverbi in vernacolo, dove vernacolo, secondo il Dizionario Fernando Palazzi ha il valore “dialetto nativo”

sommariva - IPierluigi vede la prima volta il mare quando compie il quinto anno d’età: Che Erro grosso! Esprime con stupore quando davanti al suo sguardo compare quell’azzurra immensa distesa d’acqua, proprio ai suoi occhi abituati a vedere solamente il torrente Erro, a due passi dalla sua casa. È immerso nei suoi pensieri posati sulle ali della fantasia … quando qualcuno lo distoglie esclama: lasciami, devo pensare.

L’evento raccontato dà immediatamente l’immagine di questo scrittore, bloccato dai tutti i movimenti per un banale tuffo nel corso d’acqua da lui ben conosciuto, in quel fatidico quarto giorno d’agosto dell’anno 1967.

Egli ha imparato sulle sue esperienze a farsi beffe di una vita arcigna, come scrive nel suo libro L’anobio e la ninfea.

Il nostro personaggio esprime con la prosa, la poesia, le illustrazioni la sua esistenza nella descrizione di paesaggi, personaggi, animali nel contesto di proverbi, modi di dire, filastrocche, ecc.. affinché nulla si disperda, una somma di eventi d’una ricca cultura raccolta in due buone pubblicazioni tutte da leggere, scritte in uno stile personale, comprensibile a grandi e piccini.

Pierluigi è così! Così lo accettiamo con entusiasmo, lo stesso entusiasmo con cui la sua penna ci accoglie fra le sue pagine, fra i suoi racconti, le sue rime focalizzate sulla sua storia di un uomo volenteroso, intelligente, capace, fermato in giovane età da un destino affrontato con una straordinaria serenità, come ben s’intravede leggendo le minuziose descrizioni.

La voglia di vivere s’esprime attraverso la sua letteratura laddove traspare l’immenso coraggio, unito alla forza, all’incrollabile spirito interiore capace d’affrontare l’esistenza come essa arriva, giorno dopo giorno, costantemente con il sorriso sulle labbra, quasi di beffardo scherno alle disavventure dalla vita.

Sorprende la sua serenità, così come sorprende la forza di andare alla ricerca costantemente di cose nuove, nonostante la provata duratura immobilità.

È la mente a navigare, a scoprire gli atteggiamenti ancora inediti degli antichi comportamenti. Così dimostrano gli scritti usciti dalla sua sensibilità di uomo prima, di scrittore poi, un atteggiamento costantemente riscontrabile in ogni frase.

Franco Montaldo


18 marzo 2014