Il nostro Gigi, per gli amici Gigino, è nato da Maria Pizzorno, abile cuoca e da Pietro, noto albergatore nonché apprezzato ristoratore, proprietario, sin dal 1920, del rinomatissimo Alli due Buoi Rossi. Le potenzialità di Gigino non si fermano qui! Oltre ad organizzare incontri musicali, è stato fra i promotori delle manifestazioni per gli 800 anni di fondazione della città nel 1962

Dunque Gigino è cresciuto fra la gente, abituato a socializzare molto presto, così è divenuto uno dei personaggi alessandrini fra i più incisivi.

Ragazzo intelligente con molti interessi di un certo spessore culturale, costantemente mantenuti dalla sua vivacità intellettuale, versato ad ogni tipo di attività, profondo animatore della vita cittadina, specie nell’immediato dopoguerra quando divenne proprietario del frequentatissimo Music Hall attivo per una dozzina d’anni, ad allietare le grandi serate nebbiose con concerti, danze, concorsi, sfilate di moda, elegantissimi gala, gestore de il Pacarito, un’accogliente sala da ballo sorta per l’Alessandria Bene, arredata nell’ingresso da un imponente tronco di gelso, messo lì apposta per accogliere gli avventori.

La salda amicizia con l’attore Carlo Dapporto ha vivacizzato tantissime serate con un certo elegante fascino, attraverso la rappresentazione di tanti momenti a cui ha partecipato la creme de la creme più in vista di quegli anni.

Giovanissimo è assunto in qualità di impiegato alla Borsalino fu Lazzaro, rinunciando ben presto rinuncia allo stipendio sicuro per trovare un sostentamento economico maggiormente confacente alla sua indole, nei diversi campi economici dove immancabilmente riesce ad applicare il suo innato talento: dal commercio, all’artigianato, alla cultura, ricorrendo sempre all’innata raffinatezza.

È a Milano per portare in alto il buon nome di Alessandria con l’apertura del centralissimo negozio per la vendita dei copricapo, prodotti dal nostro Cappellificio, quindi trasferire la stessa attività ad Alessandria, in corso Roma tuttora esistente.

Il commercio non gli basta, così decide di rilevare il Caffè Chiabrera, proprio da colui il quale … ben volle immortalare con un dolce squisito e delicato, Polenta di Marengo battezzato… il più elegante pubblico locale della città, sopravvissuto fino ai primi anni Sessanta.

Gigi, chiuso il Chiabrera, porta con se i ricercati arredi originali quasi tutti in stile Luigi Filippo e/o Secondo Impero nei stupendi locali di via Migliara, proponendo alla città il Caffè – Bomboniera: posto insolito, affascinante con tante …. esclusive specialità dolciarie.., fra le ricercate suppellettili, rarissimi pezzi di collezionismo, senza scordare le raccolte di carillon automatici, giocattoli d’epoca, persino una serie di introvabili ex voto.

Il locale, con il sopraggiungere dell’anno 1983, inesorabilmente chiude. Alessandria piange una pagina importante della sua esclusiva storia.

 Franco Montaldo


30 marzo 2014