Pubblichiamo di seguito una nota giunta in redazione dal Comitao No-Tav Terzo valico che critica pesantemente l’operato del Comune di Tortona che ha autorizzato di recente la coltivazione di una nuova cava alla periferia della città. La preoccupazione riguarda l’amianto che potrebbe essere all’interno dello smarino che verrà  stoccato alla periferia di Tortona e in tutta la zona.

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 Egregio Direttore,

apprendiamo della delibera con cui – di fretta e in silenzio- la Giunta Comunale il 28 gennaio scorso affida alla Ditta Imco Progetti E Costruzioni, i lavori di coltivazione di una cava di sabbia e di argilla, in località Castellotto, ovvero uno dei siti interessati dal progetto del Terzo Valico.

Scorrendo la visura camerale della suddetta ditta, a chi si è letto i progetti del terzo valico ed il piano cave, non può sfuggire quante siano le cave in zone interessate dall’opera (in un gioco di “metti e togli” a seconda dei tempi e delle esigenze : Cascina Aliprandina, Maddalena, Cascina Bruciata, Castellotto, Castello Bollo..per citar solo quelle nel tortonese) che hanno a che fare con l’attività di questa stessa ditta.

Qui in Località Castellotto siamo all’interno dell’anello dello svincolo autostradale di Tortona ed il sito è previsto appunto nel piano cave per la realizzazione dell’alta velocità Genova- Tortona, anche se nella delibera il Terzo Valico non è citato.

Ok della Provincia, ok del Comune.

L’Amministrazione Comunale tortonese dunque con questo gesto ci dice che non tiene minimamente conto di svariate questioni:

– la preoccupazione manifestata da moltissimi cittadini relativamente alle cave e ai lavori del terzo valico, al deposito di amianto e sostanze chimiche in terreni già compromessi a livello di falde; le numerosissime firme dei tortonesi sulla petizione del nostro Comitato (che presto approderà in Consiglio Comunale)

– il rischio per la salute, come testimoniato da diversi medici di base, in assemblee pubbliche, con dati scientifici alla mano (dati con cui i sostenitori del tav non si sono mai voluti confrontare)

– la confermata contiguità di alcune ditte tortonesi ( operanti nell’ambito della movimentazione terra ) con i clan della ‘ndrangheta radicati ed attivi in città, come confermato dalla sospensione di alcune attività da parte della Prefettura di Alessandria, proprio a causa degli stretti legami tra i proprietari ed alcuni esponenti della malavita organizzata, nonchè dal gioco di appalti e sub-appalti evidenziato nell’ inchiesta del Movimento No Tav Terzo Valico uscita nelle scorse settimane.

E’ vergognoso che il Comune proceda come se nulla fosse. E’ inaccettabile che continui a svendere il territorio ai clan del cemento, e con esso i nostri diritti, la nostra salute e quella dei nostri figli.

Pensiamo non si possa e non si debba far finta di niente: ci opporremo in qualsiasi modo alla realizzazione di un’opera che ha senso solo per garantire profitto a chi gestisce il ciclo del cemento e delle “riqualificazioni ambientali” e che invece paghiamo tutti in termini di costi (soldi pubblici, di tutti noi) e di “avvelenamento”.

Invitiamo tutti i cittadini ad unirsi alla mobilitazione per impedire questo scempio, non daremo tregua ad un’Amministrazione Comunale che invece di tutelare la popolazione protegge solo gli interessi dei privati e dei costruttori dell’opera.

 Comitato No Tav Terzo Valico – Tortona



 10 febbraio 2014

cave Terzo Valico - L