palazzo guidobono - IFino ad oltre vent’anni fa, quello che sorgeva a palazzo Guidobono (nella foto) era considerato il museo Romano più importante del nord Italia e richiamava in città tantissimi turisti ed appassionati perché era il fiore all’occhiello di quella che è stata una delle città romane più grandi del nord Italia dell’epoca: la vecchia Derthona.

Poi il museo venne chiuso per mancanza delle norme di sicurezza e gran parte dei reperti, tranne il sarcofago di Elio Sabino visibile nell’atrio e pochi altri esposti nel cortile di via Luca Valenziano, vennero trasferiti altrove.

A distanza di tanti anni oggi, o almeno entro breve tempo, il museo potrebbe rinascere e non certamente grazie al Comune che in quattro diverse legislature, malgrado i notevoli sprechi di denaro pubblico, non è riuscito a trovare poche decine di migliaia di euro per rimetterlo in funzione.

Il Comune ha aggiustato da tempo i locali, predisponendo il museo Romano nei sotterranei di palazzo Guidobono, dove, durante i lavori di restauro, sono stati rinvenuti altri reperti romani, ma, incredibile ma vero, non ha trovato il denaro necessario per completare l’inventario dei reperti, comperare poche bacheche e riaprire il museo romano.

Una vergogna per tutte le amministrazioni che si sono susseguite in questi ultimi 20 anni: una di sinistra e tre di centro destra.

I resti dell'originario museo esposti nel cortile in via Luca Valenziano

I resti dell’originario museo esposti nel cortile in via Luca Valenziano

Così, a quanto pare, se Tortona riavrà a breve il suo museo Romano, tutto lo si deve – per l’ennesima volta – alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona che pare disposta a fare l’ennesimo regalo al Comune: 150 mila euro per riaprire il museo.

Il condizionale è d’obbligo perché l’accordo, nero su bianco, non è stato ancora stipulato, ma ancora una volta è la Fondazione a venire in soccorso al Comune.

Si tratterà ora di vedere se la Giunta-Berutti o chi gli succederà sarà in grado di mantenere gli impegni, perché la Fondazione prima di regalare soldi, chiede giustamente impegni precisi da parte del Comune che in questo caso sono la riapertura del museo romano.

Sarebbe la ciliegina sulla torta per rendere finalmente operativa una sede museale degna di questo nome: palazzo Guidobono, infatti, potrebbe ospitare ben tre musei permanenti oltre naturalmente a mostre ed esposizioni di vario genere e naturalmente la sede dello Iat.

In pratica palazzo Guidobono potrebbe ospitare in tre diversi piani, il museo romano, quello del mare e quello dei burattini intitolato a Peppino Sarina, poi sale per mostre ed esposizioni temporanee e una parte dedicata allo Iat.

Ora dipende tutto da quale impulso il Comune, e probabilmente il futuro assessore alla cultura, riusciranno ad imprimere al progetto. Prima si realizza, meglio è.

 5 febbraio 2014

palazzo guidobono - L

Museo Guidobono Valenziano - L