studenti nervi - IE’ un imperativo morale quello al quale la scuola deve rispondere in questa circostanza, quello di tenere viva la memoria di quegli eventi, ora e sempre, e anche quest’anno l’IIS NERVI-FERMI lo ha fatto aderendo ad una serie di iniziative che, a livello provinciale e regionale, in modi e tempi diversi, hanno coinvolto il mondo della scuola.

Ha preso il via martedì 10 dicembre, presso l’Aula Magna del Fermi e nei giorni successivi presso quella del Nervi, il Progetto della Provincia di Alessandria destinato agli studenti delle classi quinte delle scuole superiori in preparazione al Giorno della Memoria 2014; in quell’occasione una folta partecipazione di studenti e docenti sia del corso per Geometri che dei corsi professionali, guidati dai ricercatori proff. Gian Piero Armano e Agostino Pietrasanta, hanno riflettuto su “Le religioni nei lager”, argomento poco conosciuto e poco indagato dal punto di vista storiografico, ma molto coinvolgente (il resoconto della lezione è consultabile sul sito della scuola all’indirizzo www.iisnervifermi.it)

Si è trattato di un percorso di riflessione preparatorio al “viaggio della memoria” che, con il contributo della Provincia, quattro studenti delle classi quinte (due del Nervi, due del Fermi) intraprenderanno nel mese di febbraio al lager di Auschwitz, ripentendo un’esperienza che anche altri compagni hanno fatto nei due anni scolastici precedenti a Mauthausen e a Dachau e che si è rivelata per i ragazzi altamente formativa sul piano umano e culturale.

“Memoria sì, oblio no” è il titolo del torneo di pallavolo che, alla palestra del campo scuola, ha visto protagonista, tra le altre, una squadra delll’IIS Nervi-Fermi per affermare, ancora una volta attraverso lo sport, l’impegno a non dimenticare .

Un modo per ridare vita alle testimonianze dei sopravvissuti di Auschwitz è stato lo spettacolo teatrale: letture da “Se questo è un uomo “ di P.Levi, a cura della Compagnia Teatro Viaggiante di Stefano Micheletti, cui alcune classi del Nervi e del Fermi, hanno assistito presso il teatro Parvum di Alessandria. Un modo diverso di fare spettacolo che, attraverso la lettura a due voci di brani tratti dall’opera di Levi e dalla testimonianza di Liliana Segre, ha portato gli studenti a conoscere la Shoah più intimamente, a cercare di comprendere lo stato d’animo dei testimoni grazie a parole vibranti sorrette da un abile intreccio di musiche, suoni e luci.

“Una lettura degna di essere chiamata-momento di vita- dice Paola Gilardi una studentessa della quinta odontotecnico, uno di quei momenti in cui non si può fare a meno di fermarsi a pensare a ciò che hanno sofferto persone come noi, emarginate, ghettizzate, sterminate solo perché ritenute diverse; una lettura che ci deve far riflettere sul presente”.

Come ogni anno poi, l’iniziativa congiunta di Comune e Provincia ha visto una rappresentanza di studenti del Nervi e del Fermi, lunedì 27 gennaio, davanti alla Sinagoga della nostra città dove, alla presenza delle autorità cittadine, sono stati ricordati i deportati alessandrini nei campi di sterminio ed è stata recitata la preghiera interreligiosa per gli ebrei uccisi. Da qui, reggendo lo striscione commemorativo, si è snodato il loro corteo diretto al carro della memoria, il monumento ai deportati ebrei alessandrini, davanti al quale è stato acceso il braciere della memoria e recitata la preghiera per le vittime della Shoah.

Ultimo, ma non definitivo, step del percorso, il film di R.Faenza “Anita B.” che, su iniziativa dei rappresentanti d’Istituto, gli studenti del Nervi e del Fermi hanno deciso di scegliere come spunto di riflessione nella loro Assemblea d’Istituto.

Proiettato al cinema-teatro Alessandrino,racconta una storia tratta dal romanzo “Quanta stella c’è nel cielo” di Edith Bruck, scrittrice ungherese sopravvissuta ai lager, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Faenza. Il film, che lo Yad Vashem di Gerusalemme ha scelto di proiettare quest’anno per il giorno della memoria, attraverso le vicende di una ragazzina sopravvissuta al campo di Auschwitz, è apparso agli studenti come un’occasione per riflettere sull’Olocausto, in particolare sulla memoria di quella tragedia: Anita si scontra infatti con la volontà degli altri di dimenticare, anche la libertà non è così facile, ci sono reazioni diverse all’Olocausto, alcuni mettono radici , altri partono alla ricerca di una nuova esistenza. Tema, quello del passaggio dalla prigionia alla libertà con il conseguente “trauma del travasamento,” che un gruppo di studenti della classe Quinta odontotecnici ha affrontato per il concorso regionale di Storia del ‘900 nell’anno scolastico 2011-12, vincendo il primo premio a livello provinciale (il lavoro è consultabile in Internet al seguente indirizzo. www.travasamento.altervista.org).

Alla visione del film è seguito l’ incontro con la prof. Vitale, momento toccante per la testimonianza delle vicende occorse all’epoca delle leggi razziali alla sua famiglia e in generale alla comunità ebraica alessandrina.

“A volte – sostiene Elia Perosin della V odontotecnici- la partecipazione degli studenti agli eventi organizzati in questa occasione sembra di finta riflessione, una specie di rituale che si ripete quasi stancamente ogni anno; importante è invece che la memoria sia veramente condivisa e fatta propria da ognuno di noi sempre.”

Maria Teresa Bianchi


11 febbraio 2014