Sulla questione dei rifiuti radioattivi che hanno attraversato Tortona e Alessandria interviene, con una lettera in redazione Annamaria Agosti, sollevando una questione non di poco conto: il trasporto del combustile radioattivo, secondo l’Arpa avrebbe dovuto concludersi nel 2010. Se così è stato cosa trasportavano i camion? E i treni che sono transitati nei mesi scorsi?

Buona lettura

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I depositi di scorie radioattive in Italia
I depositi di scorie radioattive in Italia

Egregio Direttore,

apprendere che, nella notte tra sabato e domenica, è transitato sul nostro territorio un carico di merce non meglio identificata, ma verosimilmente a rischio di radioattività, in quanto proveniente da attività di dismissione della centrale nucleare di Caorso, è già di per sé notizia inquietante, ma ciò che lancia completamente basiti, è la modalità di trasferimento, per la prima volta avvenuto su gomma, con due camion, scortati lungo l’autostrada A21 da Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco e con un piano di trasporto segretissimo, stabilito direttamente dal ministero dell’Interno congiuntamente alle Prefetture interessate dal tragitto.

Lo sconcerto, nell’apprendere tale notizia, ha il proprio fondamento nella pericolosità della scelta operativa: la modalità ferroviaria, finora impiegata, offriva infatti maggiori margini di sicurezza. Non solo: i trasferimenti su rotaia avvenivano tramite un minuzioso e dettagliato protocollo, ed effettuati da MIT Nucleare, unico vettore italiano con certificate capacità tecniche, già incaricato dello studio di fattibilità e realizzazione dei trasporti per l’ allontanamento del combustibile nucleare irraggiato dalle centrali di Caorso e Trino. L’idea del trasporto su strada, su di una autostrada normalmente aperta al traffico del sabato sera, mi fa rabbrividire.

Le fonti che ho consultato sono reperibili a questo indirizzo web:

http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=1735&idlivello=1332

Controllando la documentazione dell’intera campagna di trasporti originati da Caorso alla Francia, della durata complessiva di circa due anni e mezzo (16/12/2007 – 20/06/2010) e l´accordo tra Sogin e Areva, siglato nel 2007, con l’operatività svoltasi sotto l’attento controllo di Arpa Emilia-Romagna, impegnata sia sui controlli radiometrici in qualità di Ente Terzo, che nella valutazione dell´impatto radiologico durante le operazioni di trasferimento del combustibile nucleare irraggiato, la preoccupazione, riguardo l’ultima “novità” appare più che motivata.

E genera anche  più di una domanda, a cui, temo, non seguirà invece alcuna risposta.

Secondo i verbali dell’ARPA, le operazioni di spostamento del combustibile nucleare si sono concluse nel 2010.

Ma allora… cosa hanno trasportato i camion, l’altra notte? Cosa trasportavano, i treni, che sono passati da Tortona, Alessandria e Valenza nel 2012?

Se si fosse trattato di materiale derivante da dismissioni, materiale di natura non radiante, perchè il cordone di sicurezza, allora? E perchè mandarlo in Francia, dove invece si trattano i residui radioattivi?

Altre perplessità sorgono, consultando il sito web SOGIN, nella sezione dedicata alle gare ed appalti.

http://www.sogin.it/fornitori/bandi-di-gara/

Spicca la richiesta di fornitura per fusti metallici in acciaio inox, qualificati come colli industriali tipo IP=2 per il reinfustamento di rifiuti radioattivi, destinati alla Centrale di Caorso, da esperirsi entro il  29/01/2014, mentre, nell’ambito del materiale non radiante, la vendita di rottami ferrosi e non ferrosi derivanti dalle demolizioni dei siti di Trino, Caorso, Bosco Marengo e Latina. L’asta per l’aggiudicazione di questi ultimi è in scadenza il 24 gennaio prossimo.

Ci sarà da preoccuparsi?

Annamaria Agosti 


15 gennaio 2014

scorie radioattive - 2L