sciopero dissesto  - INegli ultimi vent’anni Alessandria è stata governata da politici che, salvo poche eccezioni, non si sono dimostrati all’altezza della situazione in quanto scarsamente lungimiranti, conservatori, privi di una visione del futuro e perciò incapaci di realizzare progetti di largo respiro per lo sviluppo della città. I segnali ci sono stati ma non sono stati colti, era perciò inevitabile che saremmo arrivati al dissesto e che ne avremmo pagato le conseguenze con l’aumento di tutte le imposte locali ai massimi livelli, la perdita di posti di lavoro e il degrado della città. L’efficienza operativa nella gestione della cosa pubblica si può raggiungere solo con amministratori che pur avendo una propria opinione politica, siano innanzi tutto dei manager competenti e qualificati nelle deleghe a loro assegnate. Inoltre gli stessi devono avere la capacità di interpretare i problemi della comunità, saper dialogare con tutte le parti interessate e proporre programmi concreti finalizzati allo sviluppo della città. Siamo consapevoli che a causa di una situazione che si è deteriorata nel tempo la delibera del dissesto fosse inevitabile, perciò oggi non si può certo chiedere ad esempio di investire per asfaltare le strade, dato che anche a causa dello sforamento del patto di stabilità, non è possibile farsi finanziare per fare gli interventi del caso. Questo però non giustifica un evidente immobilismo che si è ulteriormente accentuato in questi ultimi mesi posto che sussistono opere pubbliche e interventi che sono comunque fattibili. Ad esempio: La ridefinizione dei nuovi Consigli di quartiere, indispensabili per non perdere il contatto con la realtà della città, per i quali sono state fatte diverse Commissioni, con l’obiettivo di renderli operativi a settembre 2013, salvo poi non approdare a nulla.

I lavori del PISU, dodici progetti per a riqualificazione dei borghi Rovereto e Cittadella, da realizzare tassativamente entro il 31 dicembre 2014 (pena la perdita del finanziamento di 12 milioni di euro) i cui lavori non sono ancora iniziati e non se ne parla più, l’ultimo incontro con i cittadini per informarli e coinvolgerli risale a luglio 2013.

La ristrutturazione dei compiti della Polizia Municipale, che deve ritornare a presidiare una città abbandonata a se stessa, dove non mancano problemi di viabilità, criminalità, vandalismo, abbandono rifiuti, abusivismo e prostituzione (in campagna elettorale anche il Sindaco aveva manifestato l’intenzione di adottare questo provvedimento), un operazione che si può fare senza ulteriori costi. Interventi di pulizia della città (in particolare nei quartieri periferici e nei viali) utilizzando meglio di quanto fatto sinora, con precise disposizioni e controlli puntuali, la mano d’opera disponibile negli organici del Comune e dell’ AMIU. La definizione di un piano del traffico per ridurre l’inquinamento e per risolvere i problemi di viabilità del Centro, da concordare preventivamente con tutte le categorie interessate. L’avvio di un programma di incontri con Cittadini, Commercianti, Associazioni e Sindacati per presentare le linee guida e i progetti per il rilancio della città (in attesa che auspicabilmente si esca dal dissesto) e per ascoltare opinioni e proposte in merito.

Sono tutti obiettivi che possono essere realizzati indipendentemente dal dissesto, ma per i quali sembra che nessuno voglia assumersi la responsabilità di prendere le relative decisioni in merito. A questo proposito anche il nuovo segretario cittadino del Pd, dovrebbe dare una scossa al partito di maggioranza relativa, come sta facendo Matteo Renzi nei confronti del Governo del paese, al fine di smuovere una situazione che sta diventando stagnante. La maggioranza di sinistra che governa da due anni, non può permettersi di deludere non solo chi l’ha votata ma tutta la città, che non si merita questa situazione di immobilismo, quindi nell’interesse generale è necessario realizzare i programmi fattibili anche in questo contesto ed è determinante che con Cittadini, Associazioni e Sindacati, inizi un dialogo che sinora è mancato.

Governare insieme significa anche e sopratutto questo.

Pier Carlo Lava


22 gennaio 2014