Pubblichiamo di seguito la risposta del sindaco di Tortona, Massimo Berutti, in merito alle preoccupazioni ambientali avanzate da moltissimi cittadini e dai Comitati No-Tav sulla possibile presenza di amianto nello “smarino” cioè nei terreni che verranno estratti dalle gallerie del Terzo Valico e stoccati a Tortona.

Presumiamo che il Sindaco parli anche a nome della maggioranza, visto che nessuno, a quanto ci risulta, si è dissociato.

 

Questo il testo integrale della risposta, giunta in redazione:

 

Martedì in sede di conferenza dei servizi l’ingegnere Ippoliti di Cociv ha detto che prendeva atto della proposta di Mallarino di portare lo smarino nelle tre cave di Tortona e che avrebbero dovuto chiedere la disponibilità al Comune. A noi non e’ ancora stata formulata una richiesta e non abbiamo concesso nulla per cui i no tav non possono dichiarare che ci siamo resi disponibili.

Siamo consapevoli delle scelte che devono essere compiute e faremo tutto quello che è necessario per garantire la tutela dall’amianto e alla salvaguardia della salute ma sosterremo un’opera che è di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro paese e, soprattutto, per la città di Tortona.

Non va però dimenticato che siamo nell’ambito di una legge obiettivo che porta il Commissario straordinario a prendere decisioni autonomamente.

Continueremo a lavorare al tavolo tecnico facendo tutte le valutazioni e ponendo le attenzioni che il lavoro che si sta facendo richiede. Se non saranno rilevate criticità non vedo le ragioni per cui si debbano fare barricate a oltranza. Voglio capire le motivazioni che hanno spinto Sezzadio a rifiutare lo smarino e da lì valuteremo anche noi la nostra posizione.

Con questo atteggiamento disfattista i no tav hanno stancato, se vogliono alzare i toni e creare allarmismi facciano pure, ma queste loro strumentalizzazioni non fanno altro che arrecare danno al paese.

Infrastrutture come queste sono di fondamentale importanza per un polo logistico non solo di Tortona ma del territorio della provincia di Alessandria, senza contare lo sviluppo che può avere l’intera Liguria, oltre al porto di Genova.

Senza un’opera come il Terzo Valico si rischia solo la perdita di nuovi insediamenti e di posti di lavoro.

Per quanto riguarda la cava Montemerla il piano del traffico iniziale prevedeva l’uso della Strada provinciale 211 e del ponte sullo Scrivia interessando la frazione di Rivalta Scrivia e l’abitato di Tortona. Noi prontamente abbiamo fatto richiesta affinché usassero il casello autostradale by passando Rivalta Scrivia e ricordato la costruzione della tangenziale nord di Tortona che consentirà di far sì che il ponte e il centro abitato non siano interessati dai passaggi dei camion”.

Massimo Berutti