E’ tempo, coloro che non condividono le politiche di cinico rigore di questa Amministrazione diano un forte e concreto segnale di coraggio e di rispetto per Alessandria.

E’ tempo che la Città-tutta, in ogni sua componente sociale, reagisca e si compatti davvero: i lavoratori, le attività produttive, debbono essere salvaguardati in quanto tali, a prescindere se pubblici o privati.

Encomiabile, a tal proposito, la tenacia, l’onestà intellettuale e l’incisività, sotto il segno della autentica unità, delle donne e uomini del Sindacato.

Ora, con simmetria ed analoga sincronia, è la politica (quella che non sosterrà mai questo scempio sociale; quella che non votò questo incomprensibile e sospetto dissesto – ormai anche i Sindacati esplicitano la loro ‘ perplessità… ‘ ; quella che non permetterà che la nostra Comunità si disgreghi e si deprima definitivamente) che deve fare un repentino ed autorevole salto in avanti.

E’ tempo che, all’interno delle formazioni politiche responsabili, le persone sane e di buona volontà (e ce ne sono ancora!), quelle non contaminate da interessi soggettivi, si trovino, cooperino e progettino finalmente una idea-di-Città: che lasci intravedere uno scenario di sviluppo ben preciso e attragga investitori sul territorio, che ripristini la speranza, insomma che renda il prossimo futuro meno oscuro.

L’ accorato appello ad aggregare le forze, magari in primis in una sorta di unione di intenti, è rivolto ai Consiglieri presenti in Comune, ma volge lo sguardo anche e soprattutto ad altri soggetti politici, ai movimenti ed alle associazioni presenti ed operanti nel tessuto sociale cittadino.

E’ tempo di deporre ogni superbia, condividere un percorso di rilancio ed agire.

La Città non può permettersi di aspettare ulteriormente.

Giovanni Barosini



 2o giugno 2013