Ammonta a circa 6 milioni di euro non dichiarati e fatture false per oltre 4 milioni e mezzo di euro l’evasione scoperta dai finanzieri della Compagnia di Alessandria nei confronti di una società della provincia, operante nel settore del commercio dei “rottami ferrosi”.

L’approfondita analisi della documentazione contabile e bancaria della società e dei suoi soci ha in particolare consentito di ricostruire per intero il volume d’affari dell’impresa e di rilevare una cospicua differenza rispetto a quanto era stato dichiarato all’Erario: oltre 6 milioni di euro non dichiarati ai fini delle imposte dirette e circa 400.000 euro ai fini dell’IVA.

“Dagli stessi conti correnti durante i controlli – dicono al Comando della Guardia di Finanza di Alessandria – sono emersi forti perplessità sulla veridicità di alcune transazioni, tenuto conto delle modalità e della tempistica dei relativi flussi finanziari. Sospetti che hanno trovato conferma in esito ai riscontri operati presso i fornitori dell’impresa dove è stato dimostrato come le operazioni non fossero mai avvenute.”

E’ così emersa la simulazione di costi per oltre un milione e mezzo di euro, mediante l’uso di fatture false emesse da una compiacente impresa alessandrina, attiva in un settore (quello del commercio dei semi e alimenti per il bestiame) ben diverso da quello dei rottami ferrosi. In tal modo, la società verificata è riuscita ad abbattere i ricavi e a proporsi più convenientemente sui mercati di riferimento, alterando la libera concorrenza.

Non solo, gli sviluppi di controlli hanno portato alla luce un altro giro di fatture false, questa volta emesse dalla stessa verificata a favore di una ditta torinese per un importo di circa tre milioni di euro.

I due titolari della ditta, due imprenditori alessandrini di cui non sono state rese note le generalità sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Alessandria per evasione.

 18 giugno 2013