sciopero 2IAlessandria non deve morire. Questo il grido drammatico di migliaia di lavoratori che rischiano il posto e che non hanno un futuro, la frase issata a simbolo della protesta dei sindacati hanno deciso di mettere in atto, martedì mattina, con uno sciopero di tutta la città, iniziato prima con un presidio all’ingresso di Alessandria (cha ha causato code al traffico in entrata) e poi con la manifestazione conclusiva davanti al Comune.

Le foto che vedete testimoniano la sentita partecipazione di tanti lavoratori, che hanno lanciato strali contro l’ex sindaco Piercarlo Fabbio accusato di aver provocato il dissesto della città, ma soprattutto contro l’attuale sindaco Rita Rossa.

sciopero - IUna protesta riassunta molto bene dalle parole che il segretario provinciale della Cgil, Silvana Tiberti ha scandito al microfono: “questa città non deve morire – ha detto Silvana Tiberti – siamo qui per ribadirlo e per gridare tutta la nostra preoccupazione che è la preoccupazione dei lavoratori del pubblico e del privato perché in piazza con noi, oggi, ci sono anche i 56 lavoratori della Zentrum. Siamo stanchi di amministratori che licenziano e imprenditori che se ne vanno altrove, è tempo di fare qualcosa e vogliamo sapere assolutamente cosa dirà Rita Rossa al tavolo interministeriale che si aprirà a Roma sulla crisi di Alessandria perché non può e non deve portare avanti la politica dei licenziamenti perché se lo fa, la città muore.”

Il segretario della Cgil ha polemizzato contro la decisione di escludere il sindacato dal tavolo interministeriale che si aprirà giovedì a Roma, proprio il sindacato che questo tavolo lo aveva chiesto e l’ha ottenuto grazie ad una massiccia manifestazione a Roma.

Silva Tiberti alla manifestazione

Silvana Tiberti alla manifestazione

“Il problema – ha aggiunto Silvana Tiberti – non è l’Aspal perché se veramente bastassero poche decine di licenziamenti per salvare la città intitoleremmo una piazza ai lavoratori dell’Aspal. Il problema sono i 188 esuberi indicati da Comune, che ben presto sono destinati a diventare 600 se non di più perché entro il 2014 il Comune deve “tagliare” sei milioni di euro dalla spese del personale dal Bilancio e questi 6 milioni, inutile negarlo, sono lavoratori.”

Tiberti ha ricordato che in città ci sono oltre 2.500 lavoratori che da gennaio sono in cassa integrazione ma non hanno percepito neppure in centesimo, perché i soldi per la Cassa integrazione in deroga non ci sono, poi ha invitato il Comune ad agire, ma non come un commissario prefettizio, ma come un politico che difende l’occupazione, perché se si inizia la licenziare la città muore e Alessandria non po’ e non deve morire.

 25 giugno 2013

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