Lo avevamo scritto alcuni giorni fa: l’Asmt appena venduta ha chiuso l’esercizio col miglior utile di sempre: oltre 767 mila euro di utili. Calcolando che il Comune aveva il 54% delle quote, avrebbe potuto incassare circa 30 mila euro al mese. La vendita dell’azienda disposta da Berutti forse, col senno di poi, non sembra essere stata una buona scelta e a gettare benzina sul fuoco c’è il problema dei lavoratori dal futuro incerto, problema che preoccupa anche l’ex presidente dell’Asmt Marco Gatti.

Marco Gatti

Marco Gatti

Il futuro dei lavoratori appare incerto anche alla luce del fatto che l’azienda verrà smembrata: acqua e rifiuti andranno alla Asm Voghera mentre le reti e la commercializzazione del gas (Chiaragas) alla Sime spa di Crema.

Cosa succederà ai dipendenti? C’è preoccupazione poiché le società che ne usciranno potrebbero avere un numero di dipendenti sotto la soglia di salvaguardia.

La conferma arriva dall’ex presidente dell’Asmt Marco Gatti che ribadisce che non era compito suo dover dare garanzie a chi lavora in Asmt ma di chi aveva predisposto il bando di gara, cioè il Comune di Tortona.

Gatti dichiara che la società, peraltro, è stata esclusa da ogni preparazione del bando e da ogni successiva negoziazione: tutto è stato gestito direttamente dal Comune di Tortona che dovrà rispondere anche degli eventuali errori.

Garanzie, che secondo Gatti erano state date, in precedenza, ai dipendenti di Atm con il passaggio dei servizi alla società Aipa di Milano per cui non si capisce perché invece per quelli dell’Asmt non sia stato fatto nulla.

“Spero solo – ha dichiarato Gatti ad un altro organo di informazione – che sia stata una dimenticanza, e non una scelta strategica per incentivare la partecipazione di acquirenti alla gara”

L’opinione dell’ex presidente di Asmt non deve essere presa alla leggera e “pesa” non poco, perché – ricordiamolo – Gatti è dello stesso partito (Pdl) del sindaco Massimo Berutti……

 12 maggio 2013