La Natività, il quadro esposto alla Canale

La Natività, il quadro esposto alla Canale

Un pubblico numeroso e attento ha assistito alla conferenza tenuta Giacomo Maria Prati, durata più di due ore, sull’interpretazione allegorica della Primavera di Botticelli e sulla sua attribuzione a Leonardo della Natività conservata presso Santa Maria Canale.

Prati ha sintetizzato i risultati di un suo saggio di analisi di più di 50 pagine che ha recentemente scritto e che ha dedicato alla tavola tortonese, confrontandola con le sue numerose copie, una conservata anche in un importante museo di Amsterdam e attribuita al Bramantino, e con tutta la pittura di fine 400 e inizio 500. Prati sostiene che ci siano decine di concordanze con l’opera pittorica di Leonardo e anche con i suoi disegni, sottolineando poi anche la presenza nell’opera di elementi totalmente innovativi come il mulino ad acqua, la botticella, il bambino Gesù sulla cesta, un angelo semitrasparente, e un san Giuseppe rivoluzionariamente e per la prima volta senza barba e identico ai disegni caricaturali di Leonardo.

Oltre a questo vi sarebbero numerose citazioni di aspetti che compaiono anche nel Cenacolo di Leonardo, come le tre fonti di luce, le mani identiche a quelle di due apostoli del Cenacolo, e la prospettiva centrale e irradiante.

Viene quindi sostenuta la tesi che solo Leonardo avrebbe potuto introdurre tante geniali novità, alcune rimaste inimitate, uniche nella storia dell’arte, e molte delle quali di origine o influsso fiammingo, ma creativamente e genialmente reinterpretate.

 14 aprile 2013