Mentre i redditi scendono e la disoccupazione sale, i costi per l’abitazione incidono sempre più pesantemente sui bilanci delle famiglie. In questa fase complicata come quella che stiamo attraversando, sia a livello economico che lavorativo, credo che tutte le forze politiche che governano i comuni alessandrini ed astigiani dovrebbero compiere delle riflessioni sulle aliquote IMU che andranno, a giorni, ad applicare agli immobili.

Nel merito noi del Sicet evidenziamo la necessità di rimodulare l’IMU inserendo un grado di progressività dell’imposta a parità di gettito, partendo con l’unificare l’aliquota “abitazione principale” a quella per gli immobili locati a “canone concordato” (differenziandola ulteriormente dagli immobili locati a “canone libero”) e penalizzando fortemente l’aliquota per gli “immobili sfitti: questo permetterebbe di evitare l’aumento incontrollato dei canoni di locazione, il peggioramento delle condizioni abitative degli inquilini e cercherà di dare una concreta risposta abitativa.

Occorre anche ragionare su un’aliquota minima da applicare agli immobili di edilizia pubblica (ATC), perché sono immobili di abitazione principale e si impiegano risorse pubbliche, che devono rimanere sul territorio per essere utilizzate in manutenzione ordinaria e straordinaria che oramai viene effettuata raramente. Stringendo occorre una sospensione immediata dell’esecuzione di tutti gli sfratti per morosità incolpevole e/o per perdita della casa venduta all’asta, con conseguente creazione di un Fondo Straordinario per indennizzare i proprietari oggetto di ritardo nei pagamenti, così com’è stato fatto con il rinnovo del Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto prima casa”.

Infine occorre urgentemente ripristinare il Fondo Sostegno Affitto, previsto dalla Legge, pesandolo sulle esigenze effettive delle famiglie in difficoltà del territorio alessandrino ed astigiano.

Gian Paolo Demartini, segretario generale del SICET- Cisl di Alessandria-Asti



28 aprile 2013