Filippo Scicchitano e Aurora Ruffino

Filippo Scicchitano e Aurora Ruffino

Non abbiamo letto il libro ma se l’equazione libro=meglio del film possiamo tirare un sospiro di sollievo perché abbiamo pianto (non ci vergogniamo a scriverlo) nel vedere alcune scene di “Bianca come il latte, rossa come il sangue” non osiamo immaginare cosa sarebbe successo nel leggere il libro.

Il film, infatti, è molto commovente, a tratti straziante, ma lo diciamo subito: assolutamente da vedere.

E i motivi sono molteplici. Innanzi tutto la trama: appassionante, commovente, realistica che tratta diversi temi.

Chi pensa di andare a vedere un film per adolescenti sbaglia: qui si parla della vita, quella vera, quella di tutti i giorni, dove i problemi amorosi dei ragazzi di oggi (ma anche di quelli di ieri e di chi scrive) sono soltanto un “contorno” da quello che è il problema reale e di fondo di ogni essere vivente: vivere.

E farlo bene, nel miglior modo possibile, perché la malattia, quella grave, quella che può ucciderti, è dietro l’angolo e ti colpisce quando meno te lo aspetti.

Ecco allora che i problemi sentimentali degli adolescenti diventano la “scusa” per raccontare la vita di oggi e il grande problema della leucemia e delle donazioni di midollo osseo che possono salvare vite umane.

Aurora Ruffino

Aurora Ruffino

Filippo Scicchitano

Filippo Scicchitano

Il regista, Giacomo Campiotti, non è certo tra i più famosi nel jet set internazionale, ma stavolta, crediamo abbia realizzato un’opera davvero ottima.

E, trama a parte, molto si deve alla scelta degli attori principali, tutti all’altezza del personaggio che sono chiamati a recitare, a partire da Gaia Weiss, 21 anni, franco-polacca, nata a Parigi e vive a Londra, ex modella, ora attrice e scelta dal regista per interpretare la parte forse più difficile e scelta dopo un provino a Parigi fatto in francese.

Gaia ha recitato il film in italiano, una lingua che non conosce alla perfezione e la sua intesa con il 19enne Filippo Scicchitano (Scialla e Un giorno speciale) stenta perché lui non pala inglese, ma nel film sembra perfetta ed è per questo motivo che va sottolineata l’ottima performance dell’attrice francese perfetta nel ruolo della malata di leucemia.

Gaia Weiss

Gaia Weiss

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Una scena del film con Luca Argentero

Malgrado la giovane età Gaia Weiss ha dimostrato di essere anche una professionista: per entrare meglio nella parte, infatti, ha letto un diario di una ragazza malata di leucemia.

Una menzione particolare merita la recitazione Aurora Ruffino, l’attrice torinese di 23 anni con un look completamente diverso da come siamo stati abituati vederla in “Questo nostro amore” o nel.la “Solitudine dei numeri” primi, più acqua e sapone e decisamente migliore di come apparsa nelle fiction o nei film.

Chiudiamo la recensione con quella che è stato uno dei personaggi più riusciti del film quello del professore – sognatore interpretata da Luca Argentero: impeccabile recitazione.

Ottima la colonna sonora dei Modà e curiosa la scelta di girare il film a Torino, non ricordiamo molti film girati sotto la Mole.

Un consiglio, quando andate a vedere il film portatevi una scorta di fazzoletti di carta: li userete senz’altro.

 Angelo Bottiroli



 6 aprile 2013

Il regista Giacomo Campiotti (a destra)con gli attori durante le riprese

Il regista Giacomo Campiotti (a destra)con gli attori durante le riprese

Una scena del film

Una scena del film

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