«Sono soddisfatto dell’incontro di oggi, perché si è fatto un primo importante passo verso la definizione delle strade da intraprendere per giungere a un’azione comune, o almeno condivisa dalle parti».

Questo il primo commento del sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi, al termine del Tavolo di Confronto tecnico tenutosi questa mattina, 28 marzo, a Roma. Il tavolo è stato convocato nella sede centrale dell’Inail con l’obiettivo di individuare iniziative strategiche atte al recupero delle provvisionali previste dalla sentenza di primo grado del processo Eternit.

Al vertice, oltre al Sindaco del capoluogo monferrino, accompagnato dall’avvocato Enrico Dagna, e all’Inail (quest’ultima presente con il presidente Massimo De Felice e il presidente dell’Avvocatura Generale Luigi La Peccerella) hanno partecipato anche i rappresentanti della Provincia di Alessandria, dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto con l’avvocato Sergio Bonetto e del Comitato Amministratore del Fondo per le Vittime dell’Amianto.

«L’aspetto più positivo dell’incontro di questa mattina – ha spiegato il primo cittadino – è l’aver lavorato tutti insieme per un obiettivo comune e condiviso. La sentenza del 13 febbraio è entrata di diritto nella storia della città di Casale, del suo Monferrato e d’Italia; ma ora è giunto il momento che i colpevoli paghino per il danno prodotto ai casalesi e al territorio. La strada è lunga e difficile, ma le parti coinvolte al Tavolo di Confronto hanno dimostrato la caparbietà giusta per raggiungere questo obiettivo; un obiettivo di giustizia».

«Purtroppo era assente lo Stato – ha proseguito Demezzi – Solo con il suo intervento si potrà, infatti, affrontare il recupero delle provvisionali con un’azione comune. L’Inail, per esempio, in questo momento non può condividere le spese di eventuali iniziative portate avanti dal territorio, però si impegnerà con azioni dirette affinché sia agevolato il più possibile il rispetto della sentenza: tra le prime iniziative ci sarà quella di incaricare avvocati a Bruxelles e Lugano che traducano la sentenza e intraprendano quelle eventuali azioni necessarie in Belgio e in Svizzera».

 28 marzo 2013