Centocinquanta milioni di euro per quanto riguarda la riorganizzazione della rete ospedaliera; 350 milioni di euro derivanti dalla centralizzazione degli appalti e delle forniture che saranno gestiti dalle 6 Federazioni, risparmi che avranno luogo in tre anni; tre milioni di euro che verranno spesi per le sei reti ospedaliere; duecentosettanta i reparti che saranno chiusi in Piemonte: questi i dati, nudi e crudi, che sono stati presentati lunedì 10 dicembre nel corso della conferenza dei servizi sulla sanità organizzata dal Comune di Novi alla quale hanno partecipato parlamentari, consiglieri regionali, persone comuni ed avente per oggetto la politica sanitaria della Regione Piemonte.

Erano presenti tutti tranne lui, Paolo Marforio, il direttore generale dell’Asl la persona forse più attesa.

Il perchè ha cercato di spiegarlo il sindaco di Novi Lorenzo Robbiano: “Il fatto è che Marforio ha più volte affermato che sarebbe venuto solo in presenza di dati certi sui quali discutere ed in quel caso, invece di una conferenza di servizi, avremmo organizzato un consiglio comunale aperto, che è anche la sede istituzionale più idonea nella quale affrontare questi argomenti. Ma il piano socio sanitario attualmente non esiste o comunque finora non c’è stato sottoposto un piano sulla rete ospedaliera di Alessandria. Piano che più volte abbiamo sollecitato. Abbiamo avuto degli incontri che non hanno prodotto alcun risultato. Poi escono articoli sui giornali che non si capisce se rispecchiano posizioni ufficiali o meno e questo rende tutto più difficile per una amministrazione comunale ed anche per chi lavora all’interno delle strutture ospedaliere.”

 

PER ROBBIANO IL PIANO SANITARIO ANCORA NON ESISTE

Per il sindaco Lorenzo Robbiano il piano sanitario discusso la scorsa settimana in seno alla quarta commissione della regione Piemonte ancora non esiste. In parte avvalorata dal consigliere regionale Rocco Muliere il quale ha affermato che quella presentata era soltanto una bozza. “Abbiamo chiesto che venga discussa con i territori perchè è necessario che ci sia un confronto con i sindaci e con le conferenze dei sindaci e l’assessore regionale Monferrino ci ha rassicurato in questo senso. Entro Natale od al più tardi nei primi giorni dell’anno nuovo concluderemo l’esame del piano sanitario regionale in commissione, anche alla luce di un decreto Balduzzi che non so se sarà approvato dal Parlamento. Successivamente inizierà il confronto con i territori.” Intervenendo ancora il sindaco Lorenzo Robbiano ha rilevato che la posizione di Novi non sarà di chiusura preconcetta, “è finito il tempo in cui c’era l’ospedale sotto casa, questo appartiene al passato”, ma che comunque il Comune non accetterà un piano a scatola chiusa. Dichiarandosi, e come poteva essere altrimenti, d’accordo sulla lotta agli sprechi ma ribadendo che fino a quando non ci saranno certezze da parte della Regione sarà difficile discutere. Quindi il sindaco ha letto una lettera di Paolo Marforio in cui si ribadisce che non possono esistere doppioni di reparti ma che nello stesso tempo verrà prestata attenzione ad esigenze di tpio socio sanitario ed assistenziale.” Il presidente del consiglio comunale Maria Rosa Porta ha ribadito che l’ospedale di Novi ha alcune eccellenze, come il laboratorio analisi, Urologia, Nefrologia,che devono essere difese. Anche per Maria Rosa Porta c’è una mancanza di notizie ufficiali, “mancanza che riteniamo essere fondamentale:” Ed anche Maria Rosa Porta ha richiesto che i piani di razionalizzazione si realizzino tramite un confronto con gli operatori e con il territorio. L’assessore alla sanità Felicia Broda ha ripercorso in sintesi la storia degli ultimi anni del piano sanitario e rilevato che sia nell’ospedale di Novi che in quello di Tortona ci saranno specialità che verranno potenziate ed altre che saranno abbandonate. “Ma ci vorrebbe-ha affer mato- anche un potenziamento della rete territoriale. Invece il 20 novembre, per motivi economici, è stata liquidata l’agenzia Ares che forniva la certezza del dato, della sua oggettività, dati che cambiano ogni giorno. Riguardo ai posti letto noi ci sentivamo tranquilli in quanto il decreto Balduzzi dice che la percentuale si deve attestare al 3,70%. Fa una ulteriore distinzione fra acuti e post-acuti. Noi come ospedale di Novi siamo intorno al 2,60% per cui potevamo anche ipotizzare una loro crescita intorno all’1,10%. Ci giunge però notizia della riduzione di altri 270 reparti per cui perdita di posti letto o semplicemente spostamento? Nessuno ce lo ha ancora chiarito, così come non abbiamo ancora avuto risposta sul perchè la questione degli appalti non può essere gestita dalle Asl, arrivando a costituire delle Federazioni che avranno comunque un costo.”

 

MULIERE E GLI ALTRI

In quanto a Muliere ha rilevato che deve ancora essere ben chiaro che cosa significhi integrazione fra gli ospedali di Novi e di Tortona. “Inoltre dobbiamo pensare che la nostra è una provincia di confine, se si chiude il reparto di riabilitazione ad Ovada magari gli utenti se ne vanno a Genova. Tortona diverrebbe il punto di riferimento di Pediatria ma a questo punto i casalesi troverebbero più comodo recarsi a Vercelli. E per i tortonesi sarebbero propensi a recarsi a Pavia. Ostetricia e Ginecologia a Novi con il punto nascita. C’è il problema dei letti del day-surgery della chirurgia ed un altro problema consiste nel blocco del 50% del turn over sia dei medici che degli infermieri.” Il dottor Federico Tuo ha invece posto l’accento sulla perdita registratasi negli ultimi anni per quanto riguarda le figure di vertice, con i vari Agugia, Stabilini, Orlando, Gambarotta solo in parte recuperati con il dottor Della Volpe con il reparto di Nefrologia e con Montefiore dell’Urologia. Fra gli altri interventi da ricordare quello di Bruno Motta il quale ha proposto di organizzare una manifestazione entro i primi giorni del mese di gennaio nella quale coinvolgere le associazioni, le parrocchie, enti ed associazioni.

Al termine dell’incontro si è convenuto di preparare un documento, un compito che spetterà in questi giorni alla conferenza dei capigruppo e dalla 4^ commissione consiliare sulla sanità, che sarà portato per l’approvazione al consiglio comunale fissato per il 20 dicembre.

Maurizio Priano


11 dicembre 2012