Ogni anno in provincia di Alessandria oltre 650 donne subiscono violenze fisiche. Sono i dati forniti dai Pronto Soccorso dei 7 ospedali sparsi sul territorio provinciale e raccolti dall’associazione Me.Dea. che ha aperto un Centro di Ascolto in via S. Maria di Castello 14 ed è un punto di riferimento prezioso e importante per quelle donne di ogni età, gruppo sociale e condizione, che subiscono violenze da parte del proprio partner o da parte del coniuge e necessitano di sostegno e supporti per uscire da tale condizione, spesso insieme ai propri figli.

Da sconvolgenti su una violenza senza fine a cui si cercherà di porre un piccolo rimedio lunedì 3 Dicembre alle ore 11.30, presso la Sala Giunta del Palazzo Comunale, quando verrà firmato l’atto costitutivo dell’Associazione Temporanea di Scopo necessaria per dare avvio al Progetto Viol.A., ideato da istituzioni e associazioni locali per prevenire e contrastare tutte le forme di violenza di genere. Il progetto, presentato dal Comune di Alessandria, ha meritato l’approvazione del Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato finanziato per un importo pari ad 84.000 euro.

Con la costituzione dell’associazione temporanea di scopo (ATS), il Comune di Alessandria e i partner del progetto Viol.A (Provincia di Alessandria, CISSACA, Cooperativa Sociale Azimut e Associazione Me.Dea) daranno il via ad un articolato programma di interventi a supporto delle donne che, sul nostro territorio, sono vittime di violenze fisiche e psicologiche. Le attività si svolgeranno nei prossimi 18 mesi.

Firmatari dell’atto sono il sindaco del Comune di Alessandria, Maria Rita Rossa, il presidente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi, Laura Mussano direttore del CISSACA,. Ettore Libener presidente della Cooperativa Sociale Azimut Sarah Sclauzero, presidente dell’Associazione di promozione sociale Me.Dea, che assume forse il ruolo più importante in questo progetto.

A supportare l’impegno di Me.Dea c’è quindi un attivo lavoro di rete interistituzionale che consentirà di realizzare nuovi progetti: non ultimo l’estensione a livello territoriale della risposta al numero di pronto intervento antiviolenza 1522.

“Su questo,”- dichiara l’Assessore Trifoglio, – “mi sto impegnando in prima persona poiché, come medico, purtroppo conosco direttamente le dimensioni e l’urgenza del problema”.

Punto di forza del progetto è l’adesione alla Rete Nazionale Antiviolenza con sostegno alle vittime, formazione degli operatori, rafforzamento e ampliamento della rete di sostegno, trasferimento diretto di chiamata dal call center del numero di pubblica utilità 1522 al centro operativo antiviolenza Me.Dea.

 2 dicembre 2012