Non accennano a diminuire in questa settimana i forti disagi di chi utilizza il treno per recarsi al lavoro o a scuola e l’asociazione pendolari acquesi

Alfio Zorzan

“L’ampio servizio andato in onda mercoledì ieri sera al TG1 delle ore 20 sui pesanti disagi dei pendolari dell’area di Roma e Milano – dice Alfio Zorzan dell’Associazione Pendolari dell’Acquese – non ci deve far rassegnare che la situazione ormai e’ cosi’ e sembra che quasi dobbiamo ringraziare che in qualche modo a destinazione ci arriviamo. Non dimentichiamoci che qui’ si parla di servizio pubblico, finanziato in larga parte dallo Stato e dalle Regioni e che TUTTI gli italiani pagano con le tasse oltre che con i biglietti e abbonamenti di chi lo utilizza e che abbiamo subito negli ultimi anni aumenti esponenziali che non sono in linea col pessimo servizio fornito.”

Ancora una volta e’ stata la linea Acqui-Genova a pagare le conseguenza di una situazione ormai intollerante: mercoeldì sera il treno 6170 e’ stato soppresso da Brignole a Principe, informazioni come al solito non chiare e pochi sono stati coloro che sono riusciti a prendere il 6170 a Principe utilizzando altri treni del servizio urbano. Alla fine il 6170 e’ arrivato a destinazione, con molti viaggiatori rimasti pero’ a Brignole, con 30 minuti di ritardo.

DISAGI ANCHE GIOVEDI’

Questa mattina 13 dicembre un merci, il secondo intoppo causa merci questa settimana, ha provocato ritardi a tutti i treni del mattino dai 15 ai 25 minuti di ritardo in arrivo a Brignole.

“La situazione è sempre più insostenibile – conclude Zorzan – chiediamo un’urgente verifica e risoluzione. Siamo consapevoli che tutto il sistema del Trasporto Pubblico locale nazionale avrebbe bisogno di una pesante iniezione di denaro che per cause anche storiche non si e’ voluto investire nel passato facendo scelte anche diverse e discutibili come quella dell’AV, ma i milioni di cittadini, lavoratori e studenti, che quotidianamente utilizzano i treni per raggiungere il posto di lavoro e la scuola devono essere maggiormente tutelati, soprattutto in questo periodo dove, per ovvie ragioni soprattutto economiche, i treni sono sempre piu’ pieni e frequentati.”

 13 dicembre 2012