Per par condicio, dopo aver ospitato l’intervista di un esponente del Partito Democratico a favore della candidatura di Matteo Renzi alle primarie del PD, diamo spazio a Stefano Leardi, referente per Novi della candidatura dell’attuale segretario del Partito Democratico, che delinea la figura di Bersani per le primarie che avranno luogo il 25 novembre. Stefano Leardi è anche segretario per Novi dei Giovani Democratici.

Bersani ha una storia che risale al vecchio partito comunista, ha trascorsi di un certo tipo. Pensi che sia idoneo ad affrontare le sfide che si presentano a livello nazionale ed internazionale?

Innanzitutto vorrei sottolineare come questa battaglia per le primarie non sia affatto uno scontro generazionale come da molte parti è stato sottolineato. Non penso che l’età debba essere una discriminante anche perchè ci sono tanti giovani, miei coetanei, che ragionano in un modo molto più vecchio di tante persone più anziane. Riguardo al discorso della tradizione politica Bersani è la figura, all’interno del partito democratico, che ha fatto le maggiori aperture non solo nel campo progressista, chiamiamolo così, ma anche verso le forze moderate e quindi non mi sembra così in linea con la vecchia tradizione. Inoltre le posizioni dei candidati non sono poi così lontane fra di loro anche se ognuno di loro ha la sua peculiarità che lo contraddistingue. Ed anche sulla questione delle primarie Bersani ha dato prova di grande modernità.

Perchè? Renzi ha contestato moltissimo le regole imposte da Bersani all’effettuazione delle primarie.

Intanto bisognerebbe far notare a chi critica Bersani come la prima regola che ha cambiato è stata quella contenuta nello statuto, in base alla quale il candidato premier era il segretario del partito. Bersani ha voluto modificare questa regola. Non era scontato che l’assemblea nazionale la votasse e lui l’ha incoraggiata. Poi, per quanto riguarda la registrazione, avveniva così anche per le precedenti primarie. Quella che si chiede è una dichiarazione di fedeltà alla coalizione di centro-sinistra. Non mi sembra una cosa così strana. Del resto si presume che se una persona si riconosce in uno dei candidati alle primarie, si riconosce anche in questa coalizione.

Posizioni non tanto dissimili fra di loro, hai detto, ma per esempio sull’articolo 18 Renzi ha una certa posizione. Quella di Bersani qual è?

Al riguardo mi sembra significativo quello che ha detto Bersani nel confronto televisivo svoltosi sulla emittente La Sette e cioè che è inutile stare a parlare delle regole se non si allarga la base produttiva. Bisogna cioè porre questo Paese nella condizione di potersi sviluppare, con maggiori possibilità occupazionali. Solo allora sarà opportuno discutere del diritto del lavoro. La Fornero ha fatto una riforma che ha modificato in particolare l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori ed il partito democratico ha svolto una battaglia importante ottenendo significativi risultati. Certamente si tratta di andare oltre alla riforma della Fornero in quanto presenta criticità che devono essere assolutamente risolte. Inoltre secondo me la proposta Ichino, quella che ha voluto fare propria Renzi,  è una buona proposta. Ed anche in merito alla riforma delle pensioni era logico affrontarla pensando all’allungamento della vita media delle persone.

Ci sono determinati concetti ai quali si rifà Bersani?

I concetti principali della sua battaglia politica sono quelli che si rifanno ai concetti di uguaglianza, lavoro ed onestà. Concetti che esprimono appieno la strada che il Paese Italia dovrà percorrere nei prossimi anni.

Sia sul lavoro che sull’onestà sarebbero necessarie delle puntualizzazioni. In questi ultimi mesi anche il partito democratico è stato coinvolto e pesantemente negli scandali di alcune amministrazioni regionali.

Si, anche il partito democratico è stato coinvolto nella questione morale, ad esempio con Penati che spesso viene additato come cattivo esempio. Ma Penati è stato sospeso dal partito. Poi non pretendiamo di essere il partito dei puri, anche noi abbiamo le nostre mele marce, ma noi abbiamo una cosa che altri non hanno ovvero meccanismi democratici che ci consentono di selezionare la nostra classe dirigente.

Lavoro: le persone possono accedere alla pensione ad una età più avanzata. Come Bersani si propone di fronte alle generazioni di giovani che cercano il lavoro?

Certo per un giovane può esserci una difficoltà ma la questione del lavoro per le nuove generazioni deve essere risolto politicamente in maniera diversa. Se noi pensiamo che i giovani debbano attendere il posto di lavoro degli anziani, politicamente commettiamo un errore perchè riteniamo che il lavoro sia sempre lo stesso, come la quantità di lavoratori. Si devono invece allargare le opportunità di lavoro.

Bersani come segretario del partito democratico è uno dei maggiori fautori del governo Monti. Non pensi che possa scontare questo appoggio?

Non Bersani ma tutto il Partito Democratico sostiene Monti e quindi l’eventuale penalizzazione non dovrebbe coinvolgere solo il segretario ma tutti coloro che fanno parte del partito. Un anno fa il partito democratico avrebbe potuto scegliere la strada delle elezioni ma Bersani e con lui il partito hanno scelto un approccio di grande responsabilità, anteponendo gli interessi del Paese. Certo il governo Monti ha chiesto moltissimi sacrifici ma ritengo che abbia fatto anche molte cose giuste.

Pensi che a livello locale ci possano essere dei contraccolpi a livello di partito da questa contesa fra Renzi e Bersani?

Io penso che non accadrà nulla ne a livello locale, ne a livello nazionale. Da questo punto di vista mi fido di Renzi quando afferma che se non vincerà le primarie si metterà a lavorare per il partito. Lo stesso ovviamente diciamo noi del Comitato per Bersani. Il partito democratico da queste primarie ha solo da guadagnare e lo si può vedere dai sondaggi che ci vedono in crescita da quando se ne è cominciato a parlare. E poi queste sono le primarie per esprimere il candidato premier della coalizione di centro-sinistra e non è il congresso del partito democratico. Questo è anche una forma di rispetto verso gli altri membri che fanno parte della coalizione.

Un’ultima domanda ma rivolta in un ambito locale: il candidato sindaco per le amministrative del 2014?

Non sono abituato ad esprimermi su questioni che ritengo essere premature. Al momento opportuno vedremo di fare le necessarie valutazioni. Adesso occupiamoci delle primarie.

Maurizio Priano



 17 novembre 2012