L’attuale sistema di raccolta dei rifiuti urbani del Comune di Alessandria, adottato dalla precedente Amministrazione Comunale, sta oggi purtroppo dimostrando tutti i suoi limiti in termini di decoro urbano e di percentuale di raccolta differenziata.

Va accolta con favore la proposta del Direttore Piercarlo Bocchio di ripristinare il servizio porta a porta a miglior riqualificazione della nostra città, riprendendo un percorso abbandonato, ridando credibilità ad una gestione attenta all’ambiente, alla salubrità dei cittadini e rispettando i parametri che la legge ci impone.

Infatti, come ampiamente dimostrato dalle statistiche, il sistema di raccolta adottato non consente di raggiungere la soglia di raccolta differenziata prevista dalla normativa, perciò oltre ad avere la città disseminata di cassonetti con tutto ciò che ne consegue, la città si è ritrovata anche al di sotto della soglia di raccolta differenziata prevista dalla legge.

Oltretutto per alcune tipologie di utenze, questi cassonetti hanno caratteristiche tali da renderne problematico in alcuni casi l’utilizzo. Al contrario la raccolta porta a porta nelle sue varie modalità e livelli di applicazione, oltre ad essere il sistema di raccolta a livello internazionale adottato dalle città più virtuose, è e resta comunque un modello a cui tendere, per ottimizzare gli aspetti organizzativi, ambientali ed economici del ciclo dei rifiuti nelle sue diverse fasi, oltre che per rispettare i requisiti normativi.

Tale sistema già in una configurazione minimale, come ad esempio quella adottata nei Comuni minori del Consorzio di Bacino Alessandrino (raccolta porta a porta per organico e indifferenziato), permetterebbe di arrivare a percentuali di raccolta differenziata sufficienti a soddisfare i requisiti della norma, a raccogliere rifiuti più omogenei dal punto di vista merceologico con evidenti vantaggi per gli impianti a valle, ed ad applicare la tariffa puntuale in modo da premiare gli utenti più virtuosi.

Senza contare che Alessandria dispone di due aziende (AMIU ed ARAL) che operano nella filiera dei rifiuti, ciò potrebbe diventare, con investimenti contenuti, un riferimento per basso Piemonte e parte della Liguria, rendendo positivo il settore come già detto sotto diversi aspetti.

Altro elemento di cui non è chiara l’economicità, sono le cosiddette “isole ecologiche interrate”, di queste installazioni ne esistono due nel centro città, dalle quali emergono (nei rari casi in cui si vedono funzionare) dei cassonetti normali.

Occorre migliorare i servizi con un’opera di sensibilizzazione dei cittadini, coinvolgendoli nelle decisioni e rendendoli soggetti attivi, per rendere la città più vivibile e più bella.

Dal dissesto si esce anche migliorando i nostri comportamenti e riscoprendo l’orgoglio di essere alessandrini.

Partito Socialista Italiano – Comitato Cittadino Alessandria



 14 ottobre 2012