In una provincia che si sta orientando sempre più verso la corilicoltura, Gabiano ha saputo ritagliarsi un proprio spazio importante dimostrando di credere, come hanno fatto anche i corilicoltori di Lu, in una produzione con margini di sviluppo notevoli.

Questo crescente interesse nei confronti della nocciola, infatti, si può spiegare con il fatto che si tratta di una coltura remunerativa, sicuramente meno impegnativa rispetto alla vite e più forte di tante altre coltivazioni nei confronti dei capricci del tempo.

Per celebrare degnamente questo importante prodotto delle colline gabianesi, anche quest’anno è stata organizzata la Fiera Mercato Provinciale della “Nocciola Piemonte” che si è svolta al Mercato Ortofrutticolo di Gabiano in località Piagera.

L’evento, giunto alla decima edizione, è stato ideato nel 2003 per promuovere la nocciola Tonda gentile delle Langhe, prodotto tipico della nostra zona, e riproporla come valida alternativa in termini di redditività alle coltivazioni tradizionali delle nostre colline.

La nocciola rappresenta, infatti, una sfida vinta da Coldiretti che da ormai diversi anni rappresenta un fiore all’occhiello della produzione agricola provinciale e un esempio di come la filiera corta possa essere una delle un’opportunità di crescita e di valorizzazione del territorio.

Dal punto di vista tecnico, il 2012 avrebbe dovuto rappresentare un’annata “di carico”: così però non è stato per via delle perdite di produzione che si sono verificate a causa delle gelate nelle aree più basse. In Piemonte, si sono quindi registrati volumi di poco inferiori alla media: in Monferrato, le quantità risultano leggermente inferiori all’anno scorso.

Per quanto riguarda la qualità, secondo le prime stime, il prodotto sembra essere di pregio, e non paiono esserci i problemi di cimice riscontrati in altre zone.

“L’Italia è la prima nazione in Europa per la produzione di nocciole. – ha affermato il sindaco di Gabiano Mario Tribocco – A livello regionale questa coltura arborea è comunque al secondo posto dopo la vite. Il settore quindi ha ampi spazi di miglioramento, che si potranno raggiungere grazie ad una adeguata promozione, con concentrazione d’offerta e con tutela e controlli ministeriali, ma soprattutto si dovrà puntare sulla qualità della produzione, magari targandola con l’etichetta “Piemonte”, visto che a livello mondiale non si è purtroppo vincenti.”

 

La collaborazione Coldiretti-Novi-Elah-Dufour

“Apprezziamo il crescente interesse del territorio di Alessandria verso la corilicoltura, ritenendo che tale attività possa essere una risorsa importante per l’agricoltura locale, tanto più se si riesce a intensificare la collaborazione agro-industriale che la nocciola richiede. – è l’opinione di Stefano Grosso, responsabile acquisti Novi-Elah-Dufour – Avendo visitato in più occasioni diversi noccioleti della zona, come azienda abbiamo potuto constatare l’elevata professionalità e la cura adottate nella gestione dei noccioleti stessi, spesso apportando miglioramenti di anno in anno attraverso il lavoro sperimentale di tecnici e ricercatori. Pensiamo pertanto che l’impianto di nuovi corileti e l’avvicinamento di nuovi agricoltori che vengono da attività diverse, possano essere motivo di crescita anche e soprattutto qualitativa per la corilicoltura piemontese, che oggi più che mai ha bisogno di innovazione e di elevata professionalità, per essere in grado di distinguersi nel panorama internazionale”.

 18 settembre 2012