Lo specchio della crisi: rette al massimo impossibili da sostenere e lavoratrici che perdendo il posto di lavoro non hanno più bisogno di mandare il figlio all’asilo. Le iscrizioni così diminuiscono, e l’offerta diventa superiore alla domanda. Uno scenario impensabile fino a poco tempo fa ma che invece rischia di diventare realtà per la città di Alessandria.

L’assessore Nuccio Puleio

Uno scenario che non è stato escluso dall’assessore Sebastiano “Nuccio” Puleio, durante la burrascosa seduta del consiglio comunale di lunedì pomeriggio dove è stato approvato, non senza polemiche, il Bilancio di Previsione della nascente azienda speciale “Costruire Insieme” chiamata appunto a gestire gli asili nido e le scuole materne.

Da sempre in tutti i Comuni della provincia di Alessandria ci sono liste di attesa notevoli per gli asili nido o per l’inserimento dei bambini nelle scuole materne, ma ad Alessandria, addirittura si teme il contrario, con il rischio che  per mancanza di iscrizioni le assunzioni di personale precario possano essere più contenute.

“Ci auguriamo di poter aprire tutte le strutture – ha detto Sebastiano Puleio in consiglio – se le iscrizioni non raggiungeranno i numeri adeguati, però siamo pronti a chiuderne alcune.”

Cose mai viste che rendono alla perfezione lo stato di crisi in cui si trovano gli alessandrini.

Uno spauracchio reale sottolineato più volte anche dal capogruppo del PD, Giorgio Abonante che ha insistito sul fatto di elargire bonus comunali allo scopo di abbassare in qualche modo le rette per chi deciderà di iscrivere i propri figli all’asilo, non tanto ai meno abbienti in generale (che possono accudire loro i propri figli) ma a quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano e percepiscono stipendi che non bastano mai.

Non è la prima volta che Abonante chieste questo alla Giunta comunale, ma finora alle sue richieste non ha ancora risposto nessuno.

Questo in sintesi è l’aspetto drammatico che è emerso dal consiglio comunale: aspetto che pochi presenti hanno colto.

 

DUBBI E PERPLESSITA’ SUI CONTI

Per il resto sono state le solite diatribe politiche tra maggioranza ed opposizione anche se è sembrato che veramente, stavolta, le eccezioni sollevate dalla minoranza avessero qualche fondamento in più che non la voglia di contrapporsi politicamente alle scelte della maggioranza.

Emblematico il fatto che sia stata impedita la discussione su un emendamento presentato da Emanuele Locci, che ha sollevato dubbi sulla questione del personale, come emblematica è atto il fatto che nessun esponente della maggioranza abbia dato una risposta ai quesiti sollevati dallo stesso Locci in merito ai conti di questa nuova azienda: “dai documenti – ha detto Locci in consiglio – risulta che aumenteranno i costi dal 680 mila ad oltre 1 milione, raddoppia il valore della produzione, vengono aumentati i ricavi ma diminuisce il costo dei servizi. Perché vengono forse tagliati? Dov’è il perseguimento dell’efficienza? Il personale, inoltre, non avrà mai possibilità di rientrare in Comune, compreso personale di Aspal. I lavoratori saranno presi in giro perché qualsiasi piccola modifica legislativi ne autorizzerà il licenziamento.”

Accuse pesanti che avrebbero meritato almeno una risposta da pArte dell’assessore che invece ha continuato a ripetere che tutto era già stato ampiamente discusso in commissione, dimenticandosi che la commissione è formata solo da 5 consiglieri e che, il pubblico presente e la gente a casa che segue il consiglio in streaming sul computer, non poteva sapere cos’è accaduto in Commissione.

Le domande di Locci hanno sollevato quesiti importanti a cui nessuno ha dato risposta, aprendo forti dubbi, magari anche ingiustificati, sul futuro dell’Azienda Speciale. Dubbi che la maggioranza avrebbe potuto e dovuto dissipare.

Invece, silenzio su tutta linea: nessuno che abbia dato una risposta. Non è così che si fa.

3 settembre 2012