La rapina alla filiale della Cariparma, in corso Roma a Sale, è stata messa a segno poco dopo le 13,30 quando tre banditi armati di pistola hanno fatto irruzione nei locali rubando tremila euro in contanti oltre al contenuto – rimasto sconosciuto – di 4 cassette di sicurezza.

Questa la prima sommaria ricostruzione dell’accaduto secondo i carabinieri della compagnia di Tortona al comando del capitano Giorgio Sanna.

Sono le 13,30 e la banca sta per chiudere: all’interno stanno lavorando tre impiegati, oltre al Direttore e ci sono anche due clienti. Sembra una normale giornata lavorativa di agosto, quando all’improvviso, tre banditi col volto semicoperto da cappello, occhiali e foulard entrano nell’istituto di credito fingendosi normali clienti, poi, una volta all’interno, nelle mani di due di loro si materializza una pistola: “mani in alto – dice uno dei tre rapinatori in spiccato accento meridionale – questa è una rapina, fate come vi dico e non vi accadrà nulla.”

I banditi obbligano impiegati e clienti ad andare in un locale appartato, li legano con delle reggette da elettricista e avvisano tutti di non muoversi e di non fare rumore.

Poi si dirigono verso il direttore e sotto la minaccia della pistola lo obbligano a recarsi nel locale dove sono custodite le cassette di sicurezza.

Fatto inusuale per una rapina, ma i banditi sembrano sapere ciò che stanno facendo. Quando si trovano nella stanza blindata aprono quattro cassette di sicurezza e ne rubano il contenuto.

Non contenti obbligano il direttore ad aprire la cassaforte, ma poiché non è possibile farlo perché la cassaforte é a tempo e quindi non regolabile manualmente, decidono di arraffare tremila euro in contanti e darsi alla fuga.

Secondo le testimonianze sono scappati a bordo di un’utilitaria che a quanto pare avevano parcheggiato davanti alla banca.

Hanno potuto agire indisturbati per diversi minuti perché la banca, era in prossimità dell’orario di chiusura e clienti non ne sono più entrati. Inoltre, è agosto quindi c’è poca gente in giro. Infine, anche se qualcuno si fosse affacciato alle vetrine avrebbe notato la banca praticamente vuota, proprio perché era chiusa.

Appena i banditi si sono allontanati il direttore ha dato l’allarme chiamando i carabinieri e liberando impiegati e clienti. che hanno tirato un sospiro di sollievo.

I militari, giunti sul posto, hanno subito raccolto le testimonianze dei presenti: secondo quanto emerso, i banditi avevano un’età compresa fra i 30 ed i 40 anni.

Dovevano essere sicuramente dei professionisti perché la rapina è durata diversi minuti e tutti hanno sempre mantenuto il sangue freddo.

Particolare importante e tutt’altro che trascurabile il fatto che abbiano chiesto di vedere le cassette di sicurezza e che abbiano aperto soltanto quattro.

E’ stato un caso oppure cercavano qualcosa? Erano forse a conoscenza del contenuto di quelle cassette? E cosa c’era dentro? Diamanti, denaro, oro o semplici documenti? Oppure nulla?

E’ quello che i carabinieri cercheranno di scoprire nei prossimi giorni dopo aver appreso dalla banca i nomi dei titolari delle cassette di sicurezza che sono state aperte.

Si tratta di capire, appunto, se il colpo alla banca sia stato messo a segno anche (o soprattutto) per aprire quelle casette di sicurezza. E poi perché soltanto 4 e non tutte?

L’indagine, insomma, si preannuncia tutt’altro che facile.

  13 agosto 2012