Una volta il posto sotto lo Stato o le Aziende “partecipate” era considerato un piccolo tesoretto, oggi persino lo stipendio di questi lavoratori è a rischio. E se vogliono avere la certezza di percepirlo allora devono aprire un conto corrente presso la banca di Legnano.

Questo è quanto emerge dalla convulsa giornata di lunedì in cui il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, si è quasi dannata l’anima per fare in modo di garantire ai dipendenti dell’ATM, dell’AMIU e dell’Aspal la garanzia di percepire lo stipendio.

Una lunga giornata di incontri tra sindacati, Prefetto, Sindaco e banca Legnano, che si è conclusa con un “Piano” per salvare gli stipendi dei lavoratori.

L’hanno presentato il sindaco Rita Rossa e il prefetto Romilda Tafuri e prevede un periodo massimo di due mensilità, eventualmente estendibile alla terza, l’erogazione, a favore direttamente dei dipendenti, di somme a titolo di anticipo sull’accredito degli stipendi.

L’importo mensile finanziabile è pari al 90% della media degli ultimi tre stipendi ma è necessaria l’apertura di un conto corrente alla banca di Legnano. A costo e tasso zero. I soldi andranno restituiti entro sei mesi, dopo l’arrivo dello stipendio.

Vuol dire che, grazie alla disponibilità della Banca di Legnano, sarà possibile per chi lo desidera ricevere un anticipo del proprio stipendio – dopo aver aperto un conto corrente presso la banca ottenendo un finanziamento da parte dell’istituto di credito, tale da coprire il 90% della media degli ultimi tre stipendi ordinari, senza tenere quindi in considerazione eventuali straordinari o altri indennità maturate. A stipendi finalmente arrivati si avrà tempo 6 mesi per restituire il credito.

I sindacati hanno preso atto del Piano, ma restano molto perplessi.

Obiettivamente più che un Piano sembra l’ennesima situazione –tampone, in attesa di risolvere alla fonte il problema della mancanza di liquidità che resta il ero ostacolo al pagamento degli stipendi.

Fino a quando non si risolverà questo problema ogni intervento o soluzione rischia di essere provvisoria e non risolvere il problema ma solitamente di procrastinarlo mese per mese.

 27 agosto 2012