Giovedì 17 maggio alla Multisala Megaplex Stardust torna il Cineforum con il film “Cesae deve morire”. Ingresso 7 euro. Per gli iscritti al Circolo del Cinema 3,50. La tessera di iscrizione all’Associazione sarà in vendita prima delle proiezioni da incaricati dl Circolo del Cinema.

TRAMA

Epilogo della battaglia di Filippi: Bruto, sconfitto da Ottaviano, implora i suoi generali di porre fine alla sua vita. Buio. Subito dopo si accendono le luci e ci accorgiamo di assistere a uno spettacolo teatrale nel carcere di Rebibbia.

In questo documentario i fratelli Taviani portano le macchine da presa all’interno del più famoso istituto correttivo romano, e registra la realtà del teatro in carcere. Anche se la struttura di pena è sempre presente nello sfondo, il rapporto fra arte e cattività è accennato sempre e soltanto come sottinteso.Il bianco e nero è funzionale a questo distacco che impedisce scadimenti nel patetismo e nel compiacimento. Il punto più importante è la determinazione in cui i vari attori portano avanti il proprio progetto teatrale dimenticando tutto il resto, anche le piccole ripicche personali e a volte persino le alte mura che incombono costantemente nel loro panorama visivo.

Quello che è certo è che ci troviamo di fronte ad attori che sono impegnati in progetti di teatro in carcere da diversi anni: la loro tecnica è evidentemente solida, al punto che spesso sono più naturali durante le prove e leggermente più artificiali quando interpretano se stessi davanti alla macchina da presa.

Il film è stato presentato in concorso al 62 Festival di Berlino nel 2012 ed è stato accolto molto favorevolmente dalla stampa. Di certo il messaggio di libertà del Giulio Cesare di Shakespeare qui acquista una valenza molto particolare all’interno di una struttura correttiva e di volta in volta si può notare la stratificazione di vari livelli di significato: libertà individuale, collettiva e, data l’omogeneità anagrafica dei detenuti, di un’intera generazione.

16 maggio 2012