“S’et fat, Franco?”

Non so se in dialetto tortonese si scriva così, ma così Ti direi ora se potessi, almeno ancora una volta, incontrarTi.

Ti direi così, perché i nostri incontri e le nostre chiacchierate per le vie della città iniziavano sempre allo stesso modo, con Te che al posto del Ciao esordivi con le parole: “Bottiroli, alura ‘sa fuma? Et vist…”

E poi raccontavi delle tante cose che non andavano, che non vanno bene nella nostra città.

Le raccontavi con lo sdegno di chi ama la propria terra e la propria gente ed io le ascoltavo e Ti davo ragione, anche, in verità, con quel poco di rassegnazione che Tu non hai mai avuto.

Immagino che neanche la morte Ti abbia piegato e cambiato e la città che amavi conserva e conserverà, spero, le tracce importanti che hai lasciato: le conserverà nella bacheca di foto accuratamente disposte sotto i portici di via Emilia Nord, dove una volta c’era la ferramenta Diamanti, nei tuoi scritti puntuali e decisi sui giornali, nel ricordo del tuo sorriso sempre rivolto a chi più ne aveva bisogno, nella memoria di tutti i tortonesi, anche di quelli che non hanno avuto, a differenza mia, l’onore di esserTi amico.

Tortona, oggi, ha perso un uomo giusto e libero ed ora tocca a noi salutarTi con le stesse parole che Tu, sovente, hai usato per altri: “Ciao, Franco!”

“S’et fat, Franco?”

Non so se in dialetto tortonese si scriva così, ma così Ti direi ora se potessi, almeno ancora una volta, incontrarTi.

Ti direi così, perché i nostri incontri e le nostre chiacchierate per le vie della città iniziavano sempre allo stesso modo, con Te che al posto del Ciao esordivi con le parole: “Bottiroli, alura ‘sa fuma? Et vist…”

E poi raccontavi delle tante cose che non andavano, che non vanno bene nella nostra città.

Le raccontavi con lo sdegno di chi ama la propria terra e la propria gente ed io le ascoltavo e Ti davo ragione, anche, in verità, con quel poco di rassegnazione che Tu non hai mai avuto.

Immagino che neanche la morte Ti abbia piegato e cambiato e la città che amavi conserva e conserverà, spero, le tracce importanti che hai lasciato: le conserverà nella bacheca di foto accuratamente disposte sotto i portici di via Emilia Nord, dove una volta c’era la ferramenta Diamanti, nei tuoi scritti puntuali e decisi sui giornali, nel ricordo del tuo sorriso sempre rivolto a chi più ne aveva bisogno, nella memoria di tutti i tortonesi, anche di quelli che non hanno avuto, a differenza mia, l’onore di esserTi amico.

Tortona, oggi, ha perso un uomo giusto e libero ed ora tocca a noi salutarTi con le stesse parole che Tu, sovente, hai usato per altri: “Ciao, Franco!”

Danilo Bottiroli


12 maggio 2012