Diversi registi stanno cercando di fare film sulla crisi finanziaria del 2008 che ha aperto la crisi internazionale in cui sci troviamo tuttora.

“Margin call” che ha riscosso grande successo negli USA è sicuramente uno dei più apprezzati.

In Italia francamente non so come verrà accolto, perché è la pellicola è piuttosto lenta, a volte persino troppo “tecnica” nell’utilizzare un linguaggio prettamente del settore finanziario, inoltre non ci sono scene d’azione e tutto (a parte pochi esterni) si svolge nella sede di una banca o società finanziaria tra le più importanti del mondo agli ultimi piani di un grattacielo di Manhattan, nel cuore di New York.

Il film è basato quasi solo ed esclusivamente sui dialoghi, con un cast di attori molto noti, direi quasi eccezionali.

Tutti maschi tranne lei: Demi More, che torna a recitare dopo una pausa.

Come detto il film è lento e la trama è basata sul sisetma finanzairio ma se si vuole apprezzare il film bisogna guardare oltre, osservare alcuni particolari, come il comportamento delle persone, il dilemma di alcuni, lo stupore dei giovani che rimangono basiti dal comportamento senza scrupoli dei loro capi, il fatto di parlare sempre di soli, la solitudine del gran capo, e anche di tutti i protagonisti, dove nessuno ha una famiglia e tutti vivono per il lavoro e per il denaro che poi spendono in auto di lusso, case vestiti, escort.

Demi More con l'Ipad2

Una visione quanto mai moderna e reale quella del regista J.C. Chandor alla sua prima opera da scrittore/regista dopo numerosi spot commerciali.

Vogliamo omaggiare questo giovane regista non solo per l’intensità con cui riesce a far recitare gli attori ma per la splendida ambientazione e per alcune scene che da sole valgono il prezzo del biglietto come quella di un’ affranta Demi More che vede sorgere il sole con News York ai suoi piedi seduta davanti ad una vetrata.

Altra scena indicativa é il gran capo che pranza da solo in un immenso ristorante deserto sempre con Manhattan ai suoi piedi, oppure la scena in cui Demi More e Simon Baker parlano dei destini del mondo e prendono decisioni che influiranno sul futuro del mondo in ascensore davanti alla donna delle pulizie che ascolta tutto ma è come se non ci fosse talmente é insignificante.

Oppure i tanti piccoli insignificanti particolari come l’auto sportiva con interni in radica e sedili di pelle, che rendono l’idea del mondo degli affari dove vince lo squalo più grande e chi è senza scrupoli.

Sarò sincero: alla parola “fine” il film non sembrava un granché, ma poi ripensando ai particolari, ai dialoghi e alle scene che per diverso tempo mi ritornavano in mente, non ho potuto far latro che apprezzarlo.

Si tratta in fondo di un film bello, di denuncia su un mondo senza scrupoli, poco romanzato e molto reale dove poche persone tengono le redini di milioni di individuai fino a cambiarne l’esistenza.

Un potere enorme basato solo sui numeri, sulla tastiera di un computer e su un telefono.

Angelo Bottiroli


19 maggio 2012