Come ogni primavera, continua ad aumentare il numero di piccoli di capriolo raccolti in giro per le campagne alessandrine: ad oggi innumerevoli sono le chiamate fatte al Servizio Vigilanza Faunistica della Provincia di Alessandria per avere informazioni in merito e questo crea soprattutto problemi perché i caprioli devono essere lasciati liberi.

Per questo motivo la Provincia di Alessandria ha diffuso un comunicato che riportiamo integralmente:

“Nei mesi di maggio e giugno il capriolo partorisce da uno a due piccoli, i quali, soprattutto durante le prime settimane di vita, rimangono per molto tempo della giornata accovacciati nell’erba a poca distanza dalla madre che bruca. Questo comportamento è una strategia che permette al piccolo di rimanere nascosto dai predatori in virtù del suo perfetto mimetismo, dato dal mantello maculato e dall’assenza di odore di cui è provvisto.

E’ necessario sapere che In queste circostanze i giovani caprioli non sono stati abbandonati dalle madri, stanno solo attendendo che tornino da loro appena finito di alimentarsi.

I piccoli di capriolo trovati casualmente in tali circostanze NON DEVONO ESSERE SOCCORSI, NON DEVONO ESSERE TOCCATI O SPOSTATI DA DOVE SI TROVANO, pena la loro stessa futura sopravvivenza.

L’osservatore fortuito deve al contrario allontanarsi nel più breve tempo possibile per permettere alla madre, che nel frattempo lo avrà fiutato, di tornare dal proprio piccolo per portarlo al sicuro in un altro posto.

Gli animali che, purtroppo, vengono prelevati, devono essere svezzati all’interno di strutture specializzate, con le conseguenze devastanti che ne derivano: una volta raggiunta l’età adulta, infatti, non saranno più in grado di integrarsi tra i propri con specifici, riconoscendo l’uomo come proprio simile.

Inoltre, fattore ancor più grave, nel caso dei piccoli di sesso maschile, questi, identificandosi con l’uomo, quando saranno adulti, nel periodo degli amori adotteranno tutti i comportamenti rituali nei suoi confronti instaurando col malcapitato dei veri e propri combattimenti, con tutti i rischi che ne conseguono.”

27 maggio 2012