In genere, come giornale, non ci occupiamo di sterili polemiche: non lo abbiamo fatto in campagna elettorale e speravamo di non farlo neppure adesso perché eravamo convinti che i veleni delle scorse settimane fossero stati sepolti con l’esito del ballottaggio, ma un comunicato stampa giunto dall’entourage di Piercarlo Fabbio in cui lo stesso sindaco accusa Rita Rossa di grave intimidazione e di “scempio alla libertà” non può essere ignorato.

Il Comunicato stampa giunto dal Comitato per la rielezione di Piercarlo Fabbio, è durissimo nei confronti del neo sindaco.

 

Lo riportiamo integralmente.


“Che ci fosse tanto da lavorare lo avevano ripetuto in maniera ossessiva in campagna elettorale, ma non si sono dati neanche il tempo di assaporare la vittoria…, confermando piuttosto la stessa ‘rabbia’ contro l’avversario. Tra i primissimi atti dei primi 100 giorni di governo, annunciati ‘strapieni’, Rita Rossa si è occupata di vignette. Le stesse che tanto l’avevano infastidita nelle scorse settimane. Ieri pomeriggio, poco dopo l’insediamento ufficiale a Palazzo Rosso, due agenti di Polizia Municipale sono stati inviati alla sede del comitato elettorale di Piercarlo Fabbio, intimando di togliere le vignette affisse sulle vetrine. Mal tollerate in campagna, forse perché efficaci quanto i titoli di giornali, però in quel caso a loro favore, i nuovi amministratori di centro sinistra impongono il silenzio. O la censura? Questa mattina nuova visita di controllo e verifica…

‘Non era ancora insediata da un’ora – commenta Piercarlo Fabbio – che la nuova sindaca mandava la Polizia Municipale in versione Polizia Politica per defiggere le vignette a lei non gradite. La riteniamo una grave intimidazione e uno scempio alla libertà di opinione: siamo stati sconfitti ma abbiamo ancora voglia di pensarla diversamente dalla signora sindaca. Abbiamo intenzione di pubblicare nuove vignette e di affiggerle come le leggi ci consentono. Consigliamo alla signora sindaca un approfondimento delle stesse ma, soprattutto, una tolleranza che un vincitore, che non sia il barbaro Brenno, dovrebbe esercitare. Se diamo anche fastidio solo con il sorriso…”.

 

Parole ed accuse molto pesanti che Rita Rossa rispedisce al mittente: “Innanzi tutto – replica la prima cittadina di Alessandria – non ho mandato io i Vigili urbani perché in questo momento ho cose molto più importanti da fare e cioè come reperire i soldi per pagare gli stipendi dei dipendenti e i conti delle municipalizzate che non si trovano a causa della disastrosa situazione che ha lasciato Fabbio, ma le vignette erano ingiuriose e attaccavano la mia famiglia e la sfera personale. Cose cioè non c’entrano nulla con la libertà di pensiero. Qui si trattava di allusioni ed illazioni. Una situazione che sulla quale stiamo valutando se procedere per le vie legali querelando chi le ha esposte.”

Rita Rossa è arrabbiata: “Io non ci sto – conclude – un conto è la battaglia politica, un altro la sfera personale e le offese gratuite. Sono veramente amareggiata per questo. La libertà di pensiero è una cosa molto diversa da tutto questo. Comunque é veramente sorprendente sapere che l’ex Sindaco, responsabile della pesante eredità lasciata a Palazzo Rosso, si è lanciato in una nuova sterile polemica a seguito di una semplice verifica di regolarità da parte della Polizia Municipale sulle affissioni nei pressi della sua sede elettorale, in via Mazzini, invocando a sproposito la censura e la negazione della libertà d’opinione. Sono convinta che ci siano cose ben più importanti a cui pensare che non le vignette, per altro da me sempre tollerate durante l’intera campagna elettorale, persino sul profilo di Facebook subissato di volgarità, maldicenze e falsità. Nell’interesse di tutta la città, non mi resta che sperare in un’opposizione più seria e costruttiva da parte del sindaco uscente.”

Angelo Bottiroli



23 maggio 2012