I genitori che lavorano entrambi con un figlio in età scolare devono prepararsi al peggio: il Comune di Tortona “succhierà” dalle loro tasche almeno 500 euro all’anno se non di più.

Per i genitori, invece, che hanno un figlio più piccolo che frequenta l’asilo nido, il conto è presto fatto: saranno 560 euro in più di quelle che pagano attualmente.

Mandare un bambino al Centro estivo costerà 87 euro in più rispetto allo scorso anno, mandarlo al prescuola o al doposcuola circa 100 euro in più per ognuno dei due servizi e farlo mangiare alla mensa scolastica addirittura 181 euro in più per ogni bambino.

Una famiglia con i genitori che lavorano con un figlio in età scolare che sono costretti ad utilizzare questi tre servizi essenziali offerti dal Comune, alla fine pagheranno ben 368 euro in più rispetto a quanto pagano oggi. Se sono costretti ad utilizzare sia il prescuola che il doposcuola l’aumento sale a 468 euro.

Ovviamente si tratta di un aumento “medio” ricavato da un semplice calcolo matematico cioè basato sull’aumento complessivo  che applicherà il Comune diviso per il numero degli utenti.

Per il centro estivo (298 utenti) il Comune intende aumentare le rette di 26 mila euro, per prescuola e doposcuola (734 bambini) di 72.876 euro, per la mensa scolastica (1.636 bambini) di 297 mila euro, mentre per gli utenti degli asili nido (145) l’aumento sarà di 81.240 euro.

A questi si aggiungono i servizi di scuolabus con un aumento di 113 euro (106 bambini e maggiori introiti previsti per 12 mila euro) e ludoteca e baby parking con un aumento medio di 31 euro.

 

MA I TORTONESI PAGHERANNO PIU DI NOMADI E STRANIERI

In realtà, l’aumento per una famiglia con i genitori che lavorano, sarà molto più elevato dei 468 euro per chi usufruisce dei servizi extrascolastici o dei 560 euro per chi lascia i figli all’asilo nido, in quanto quelli che abbiamo fatto sono semplicemente rincari basati su un calcolo matematico: aumento previsto dal Comune diviso per il numero degli utenti, ma considerato che gli immigrati, i nomadi e i meno abbienti hanno redditi molto bassi, con una dichiarazione ISEE contenuta, alla fine, i costi ricadranno sempre sulle famiglie dei tortonesi che lavorano e che dovranno pagare sicuramente molto di più di 500 euro all’anno per usufruire di questi servizi. Una somma che va raddoppiata per le famiglie che hanno due figli in età scolare (e non sono poche).

 

I SINDACATI SI OPPONGONO

Di questo ed in particolare degli aumenti delle tariffe per i servizi a domanda individuale, hanno discusso il Comune di Tortona e le organizzazioni sindacali, ieri, in municipio.

Il Comune ha “presentato” il conto ai tortonesi informando i sindacati che aumenterà le tariffe per i servizi a domanda individuale che registrano un passivo di oltre 2 milioni di euro all’anno. Il Comune entro il 2013 intende “recuperare” almeno 784 mila euro riducendo il passivo di circa il 40%.

Gli aumenti scatteranno a Giugno e a settembre: entro la fine dell’anno il Comune intende recuperare già 270 mila euro.

I sindacati si sono opposti: “L’aumento annunciato delle tariffe dei servizi a domanda individuale – dice il responsabile della Cgil tortonese, Sabatino Saggese – porterà nelle casse comunali poco meno di 270 mila euro. A fronte di un disavanzo comunale di circa dieci milioni. Ha senso aumentare le tariffe col rischio che si abbandoni il servizio? E quanto abbiamo detto all’assessore alle politiche sociali e ai dirigenti presenti all’incontro La decisione non è ancora definitiva,il tempo per l’approvazione del bilancio è giugno e la prossima settimana avremo un ulteriore incontro. Continueremo in quella sede a ripetere le nostre ragioni contrarie agli aumenti delle tariffe dei servizi ,così come delle nostra contrarietà all’applicazione con le aliquote al massimo dell’IMU.”

11 aprile 2012