Ma chi è Paolo Marforio, 61 anni, piemontese, nuovo direttore dell’ASL della provincia di Alessandria per i prossimi 3 anni, chiamato a risolvere la “grana” dell’ospedale di Tortona-Novi Ligure e la possibile chiusura della pediatria?

E’ quello che si chiedono in molti, dopo aver appreso delle nuove nomine dei Direttori generali dell’ASL nominati dalla Regione Piemonte nella seduta di venerdì 27 aprile. Nomine importanti perché i Direttori dovranno mettere in atto interventi drastici come la fusione dei due ospedali di Tortona e Novi Ligure, la chiusura dell’ospedale di Valenza che verrà riconvertito in poliambulatorio e il declassamento dell’ospedale di Ovada.

Paolo Marforio

Paolo Marforio, ha 61 anni, é laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Igiene e medicina preventiva (indirizzo Igiene tecnica e Direzione ospedaliera), dal 1995 è stato direttore sanitario in numerose Asl piemontesi dopo aver ricoperto, nei primi anni Novanta, la carica di vice direttore sanitario alle Molinette di Torino. Dal 2 gennaio 2008 all’Asl TO3 e dal 1° gennaio 2011 è stato commissario all’ ASL di Asti. La sua esperienza lavorativa, basata su master e diplomi in medicina tropicale conseguiti in Inghilterra, è maturata anche all’estero: dal 1987 al 1990 ha ricoperto il ruolo di capo progetto dei programmi sanitari in Mauritania per conto del Ministero degli Esteri italiano.

Ma andiamo con ordine. Nel pomeriggio la Regione ha nominato i direttori generali delle 19 Aziende Sanitarie Regionali del Piemonte e contestualmente ha designato gli Amministratori delle sei Federazioni sovrazonali. All’Azienda Sanitaria Locale ASL della provincia di Alessandria direttore generale Paolo Marforio, mentre Nicola Giorgione resta all’Azienda Sanitaria Ospedaliera “Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria.

 

IL NUOVO PIANO SANITARIO

“Con la definizione di questi incarichi della durata di un triennio che fa seguito alla recente approvazione da parte del Consiglio Regionale del nuovo Piano Socio-sanitario – dicono in Regione – prende definitivamente avvio il processo di riforma della sanità piemontese fortemente voluto dall’attuale Giunta e caratterizzato da rilevanti novità. Tra queste la costituzione delle già ricordate Federazioni sovrazonali, tra cui la Federazione dell’area Piemonte Sud Est che comprende, oltre alle ASL di Alessandria e Asti anche l’Azienda Ospedaliera di Alessandria al cui vertice è stato designato come Amministratore il Mario Pasino.”

“Le Federazioni, basate sul criterio geografico e organizzate in società consortili, avranno il compito di coordinare e gestire alcune funzioni generali delle varie strutture sanitarie del territorio – sottolinea il Vice Presidente della Regione Piemonte Ugo Cavallera -. Il Piano, volto anche alla riorganizzazione amministrativa, porterà dei benefici in termini di risparmio economico che andranno a favore ai servizi socio-sanitari con la funzione d’integrare le prestazioni offerte”.

Il piano introduce inoltre una rete ospedaliera unitaria, funzionalmente integrata, con la diversificazione dei presidi secondo l’intensità delle cure e la complessità delle prestazioni, allo scopo di migliorare la qualità dei servizi e razionalizzare la spesa sanitaria. “Il piano, in questo modo, valorizza i diversi ospedali della nostra provincia nelle loro specialità, individuando come ospedale di riferimento l’ASO di Alessandria ed una rete di ospedali cardine che sono, oltre ad Asti, Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure-Tortona, un ospedale di territorio ad Ovada oltre ad un ospedale da riconvertire a Valenza” sottolinea Ugo Cavallera.

La nuova riforma socio-sanitaria regionale consolida così il ruolo strategico degli ospedali “Santi Antonio e Biagio”, “Infantile Cesare Arrigo” e “Borsalino” di Alessandria, strutture di riferimento in cui si concentrano maggiormente tecnologia e innovazione per trattare patologie complesse; valorizza gli ospedali distanti dal capoluogo di provincia “Monsignor Galliano” di Acqui, “Santo Spirito” di Casale, “San Giacomo” di Novi e “S. Antonio e Margherita” di Tortona. Anche l’ospedale “S. Antonio” di Ovada e il Mauriziano di Valenza saranno punto di riferimento sanitario per il territorio.

Tra gli altri aspetti importanti della riforma, il rafforzamento del servizio del 118 e la riorganizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e dei Pronto Soccorso sul territorio piemontese.

Cosa succederà con Marforio? Riuscirà a salvare la Pediatria dell’ospedale di Tortona?

27 aprile 2012