È stato approvato dal Consiglio regionale il nuovo Piano socio-sanitario 2012-2015.

La riforma sanitaria prevede la costituzione di sei Federazioni, società consortili in capo alle quali saranno poste tali attività, generando grossi risparmi sui volumi. Oltre alla nascita delle Federazioni, elemento fondante della riforma sanitaria appena approvata, è la programmazione della rete ospedaliera.

Le varie attività che verranno integrate nelle diverse strutture a seconda della suddetta gerarchizzazione risponderanno al concetto di grandi volumi che consentono la visibilità di una grande casistica.

Per quanto riguarda la provincia di Alessandria, a quanto è dato di sapere, il Piano dovrebbe confermare la costituzione dell’ospedale unico Tortona – Novi Ligure. Questo significa che non ci saranno più “doppioni” ma ogni sede avrà un reparto ospedalieri che non ci sarà nell’altra.

In pratica è come se fosse un ospedale unico ma suddiviso in due sedi. L’unica struttura che si troverà in entrambe le sedi dovrebbe essere il DEA cioè il pronto Soccorso avanzato.

Questo perché sia Novi che Tortona possiedono un vasto territorio che comprende anche le valli.

Naturalmente usiamo il condizionale perché non abbiamo avuto ancora modo di visionare il documento finale, che comunque a quanto risulta dovrebbe aver mantenuto la struttura illustrata dall’assessore regionale alla sanità durante un recente incontro avvenuto ad Alessandria.

Il Piano prevede il rafforzamento del Servizio di Emergenza 118: verrà significativamente potenziata la flotta su terra e sarà riorganizzato il servizio di elisoccorso attraverso l’introduzione del volo notturno.

Anche i Dea e i Pronto soccorsi saranno riorganizzati, servendo con strutture più idonee i codici bianchi e verdi, elemento che consentirà di alleggerire le strutture di emergenza liberando posti per i casi più gravi.

La disponibilità maggiore di strutture per la riabilitazione post acuta creerà più disponibilità di posti letto negli ospedali e consentirà più facili ricoveri dei codici gialli e rossi, alleviando il cronico carico di Dea e Pronto Soccorso.

“Il nuovo Piano socio-sanitario – ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Paolo Monferino – nasce dalla necessità di controllare la crescita dei costi della sanità piemontese, contenendoli attraverso la creazione di un sistema sostenibile nel tempo e garantendo un’alta qualità dei servizi. La rete ospedaliera e la centralizzazione dei servizi attraverso la costituzione delle Federazioni permetterà di liberare risorse importanti che saranno investite nel sociale per rispondere alle crescenti esigenze della nostra popolazione e a fronte di riduzioni al settore che arrivano dallo Stato”.

4 aprile 2012