Ma cosa succede in Comune? E’ mai possibile che tra sindaco, assessori e dirigenti comunali nessuno si sia accorto che la delibera sul Piano di risanamento dei conti fosse sbagliata e sia stato necessario l’intervento del presidente del Consiglio comunale Franco Carabetta per capire che la delibera che avrebbe dovuto essere portata all’approvazione del consiglio nella seduta di martedì era da rifare?

Domande legittime dopo che proprio Carabetta conferma la decisione della maggioranza di ritirare la delibera, svuotando, di fatto, la seduta di martedì.

«La delibera con le misure urgenti e indifferibili per migliorare la situazione finanziaria del Comune di Tortona- dice Carabetta – sarà ritirata perché, così com’è, è improponibile, è incompleta e troppo generica. Un documento di tale importanza dev’essere corredato da aspetti contabili, riferimenti temporali, un cronoprogramma dettagliato e certificato dall’ufficio finanziario e dai revisori dei conti. Invece sono stati saltati tutti i passaggi: i revisori dovevano proporre il cronoprogramma all’ufficio finanziario che dopo averlo certificato doveva sottoporlo alla giunta per l’approvazione politica e solo successivamente avrebbe dovuto arrivare in Consiglio comunale. I consiglieri non possono prendere in considerazione un documento così incompleto perchè poi dev’essere inviato alla Corte dei Conti».

Tutto da rifare, quindi, come conferma lo stesso Carabetta perché senza delibera non sarà possibile, per il Comune avviare il programma di risanamento della casse comunali.

Un programma che dovrà essere “rivisto” anche alla luce della mancata vendita dell’ex Mercato e di palazzo Leardi con 4 milioni in più da recuperare.

Insomma, siamo già a marzo e le idee per risanare l’ente erano state condensate in una delibera di Giunta che gli stessi consiglieri di maggioranza nella riunione di ieri, a quanto pare, hanno definito incompleta perché indica in modo approssimativo le linee programmatiche per risparmiare e ripianare il debito: spendere meno, ridurre i servizi, aumentare le imposte al massimo, aumentare le tariffe, vendere i beni patrimoniali disponibili e le partecipazioni societarie. Buoni propositi, certo, ma che non sono sostenuti da un’analisi attenta di quali tagli attuare, in che misura e in quali tempi.

Cosa succederà adesso del Comune di Tortona? E quello che si chiedono molti tortonesi dopo che il Piano delle alienazioni è “saltato” e la Giunta comunale, presentando una delibera incompleta che verrà ritirata ha dimostrato di non avere certo le idee chiare su come bisogna agire in questi casi.

 9 marzo 2012