Cattedrale nel deserto, con ampi spazi liberi all’interno, sempre chiuso, utilizzato, si e no, una settimana all’anno per manifestazioni di scarso interesse. Questo oggi è il museo Orsi, una struttura al coperto di invidiabile dimensione, praticamente vuota al suo interno, come si può notare dalle foto che pubblichiamo scattate l’altro ieri.

Una struttura che in altre città la farebbe felicità tanti amministratori comunali che potrebbero utilizzarla per molteplici scopi, visto che i pochi trattori d’epoca che vi sono ospitati, sono tutti ammassati in un piccolo spazio.

A Tortona no! A Tortona il museo Orsi non viene visitato da nessuno, né tanto meno dalle scuole perché in 5 minuti la visita sarebbe terminata.

E allora cosa serve un museo del genere? Un struttura praticamente vuota ma le cui spese (riscaldamento, manutenzione ordinaria e straordinaria ed altro) sono a carico del Comune?

Cosa fare del museo Orsi?

Le proposte potrebbero essere molteplici, anche se le scarse disponibilità finanziarie del Comune di Tortona non consentono spese folli.

Ebbene con una spesa praticamente irrisoria il museo potrebbe finalmente essere utilizzato al meglio, richiamando anche gente proveniente da fuori.

Come?

Sulla base anche delle indicazioni provenienti da alcuni lettori, avanziamo due proposte facilmente realizzabili, che prevedono l’utilizzo di dipendenti comunali che, a tempo pieno o parziale, potrebbero occuparsi della gestione della struttura.

 

1^ PROPOSTA: SEDE IDEALE PER FIERE CAMPIONARIE LOCALI

Un’altra immagine del museo desolatamente vuoto

25 anni fa a Tortona esisteva la Mostra delle Attività Economiche Tortonesi, una fiera campionaria che veniva organizzata durante la Festa Patronale di Santa Croce e richiamava in città tantissima gente proveniente da fuori.

Chiaramente per una manifestazione del genere ci vogliono spazi molto più grandi, perché la rassegna abbracciava tutte le attività cittadine, quindi il Museo Orsi sarebbe piccolo per una struttura del genere che tralaltro necessita di un’organizzazione non indifferente, ma perché non organizzarvi rassegne di settore e fiere locali? Perché non utilizzare questi spazi per organizzare (ovviamente solo da sabato pomeriggio a domenica alle ore 20) una rassegna di settore? Magari anche solo una volta al mese?

Ci riferiamo, ad esempio, alla fiera campionaria dei vini, oppure anche solo di dolci, di prodotti locali, di salumi, ma anche rassegne diverse, come la festa delle associazioni, dello sport, del volontariato, e di tante altre attività.

Il Comune, con poca spesa, potrebbe installare dei banchetti permanenti all’interno del museo in modo da realizzare spazi adibiti a stand che verrebbero periodicamente utilizzati per questo genere di rassegne settoriali.

Ovviamente gli espositori sarebbero invitati gratis. Dovrebbero portare solo il materiale e metterlo in esposizione.

Alla gestione potrebbe essere adibito uno dei tanti dipendenti del Comune che avrebbe solo questo compito, ossia di preparare la mostra campionaria o la rassegna di turno. Una volta predisposti i banchetti si potrebbe organizzare qualsiasi cosa: mercatino dello cambio e del baratto, fiera del giocattolo e tanto altro.

Magari anche rassegne ludiche: mostra del fumetto, dei giochi da tavolo, e perché no, anche manifestazioni ludiche magari la “Fiera del gioco” dove si gioca a scacchi, carte, dama, e molto altro. Insomma, le idee potrebbero essere davvero notevoli e la spesa per il Comune, a parte l’allestimento iniziale degli spazi davvero irrisoria rispetto alle possibilità.

Siamo certi che gli espositori verrebbero gratis ben volentieri e anche molta gente proveniente da fuori. La struttura è ideale per essere utilizzata soprattutto nella stagione invernale quando nelle città vicine le manifestazioni latitano e la gente la domenica non sa dove andare e non aspetta altro che una semplice occasione.

Il vantaggio per Tortona sarebbe evidente: innanzi tutto i tortonesi avrebbero un’occasione per uscire di casa e trascorrere un pomeriggio diverso, gli standisti per vendere i loro prodotti o promuovere la loro attività.

Le rassegne inoltre richiamerebbero anche gente proveniente da fuori, e, a quel punto, attraverso un stand dello IAT all’interno della fiera ,si potrebbe valorizzare anche tutte le altre attrattive di Tortona: mostre, palazzi, eventi.

E il tutto davvero con poca spesa, soprattutto se si trovasse anche uno sponsor che pagherebbe i banchetti e l’allestimento degli stand in cambio ovviamente di una grande scritta pubblicitaria all’interno del museo che potrebbe rimanere appesa per qualche anno. .

 

 2^ PROPOSTA: IL MUSEO DELLA STORIA DI TORTONA

 

Le immagini della Tortona che fu sotto i portici in via Emilia Nord

I tortonesi che camminano in via Emilia nord non hanno potuto fare a meno di notare che un tortonese, conosciuto ai più, ha letteralmente tappezzato i portici che ospitano la pasticceria Casali di fotografie d’epoca. Immagini della Tortona che fu, quella di un tempo.

E sono davvero tante le persone che si fermano a guadare le fotocopie delle vecchie fotografie in bianco e nero.

Immagini della storia della città, di una memoria destinata a perdersi perché quante persone delle nuove generazioni conoscono la storia di Tortona?

Non si tratta delle semplici immagini dei monumenti, ma quello che colpisce sono le immagini della gente, di tanti tortonesi di 60 e 100 anni fa. Di feste, avvenimenti, storie di gente comune ma anche di gente famosa, tortonesi scomparsi ma che hanno fatto la storia della città.

Un patrimonio storico destinato a scomparire.

E allora perché non utilizzare gli ampi spazi del Museo Orsi e mettere accanto ai trattori d’epoca, anche le foto d’epoca?

Come? Semplicemente installando pannelli (o bacheche) a cui attaccare foto (o riproduzioni) della Tortona che fu.

Il materiale sarebbe facilmente reperibile presso la biblioteca civica oppure si potrebbe chiedere ai Tortonesi che lo possiedono, di donarlo in comodato gratuito al Comune.

Così sotto ogni foto anche il nome della persona che lo ha donato.

Certo il lavoro sarebbe notevole ma sempre svolto da uno o più dipendenti comunali che in un anno o due, al massimo, sarebbero in grado di allestire questo museo della città.

A cosa serve una struttura del genere? A non perdere la memoria storica e l’identità di Tortona.

Il museo potrebbe essere visitato dalle scolaresche. Praticamente aperto su richiesta delle scuole o in occasione di eventi cittadini.

Sarebbe un modo anche per riempire ed utilizzare al meglio il museo Orsi, questa grande struttura desolatamente vuota, inoltre avrebbe una valenza molto diversa dall’attuale perché accanto ai trattori ci sarebbero anche le immagini della storia cittadina.

 

CONCLUSIONI

Un’altra immagine esterna del museo

Due idee avanzate da alcuni lettori e dalla redazione del giornale, ma che per essere realizzate presuppongono, per prima cosa, la volontà degli amministratori comunali. Presuppongono di avere idee per trasformare una cattedrale nel deserto come il museo Orsi in una struttura viva e frequentata.

Il dubbio che ci sorge però è uno solo: ma se nessuno dei tanti amministratori che si sono succeduti in Comune nelle ultime legislature ci ha mai pensato, avrà mai questa Giunta comunale la forza, il coraggio, le idee ma soprattutto la volontà e l’inventiva di rendere vivo il museo Orsi?

Al sindaco Massimo Berutti il merito di aver fortemente voluto per Tortona lo status di “Città Turistica” ma cosa serve essere “Città Turistica” se poi non si fa nulla per rendere viva la città e richiamare veramente il turismo?

Concludiamo questo lungo articolo con i nostri periodici dubbi: Tortona Città Turistica? Ma dove? E quando?

Angelo Bottiroli


10 marzo 2012