Obbligava i fornitori del Comune di San Giorgio a “gonfiare” i preventivi, pena l’esclusione dall’appalto; non pago, acquistava per conto del comune del materiale e lo utilizzava per ristrutturare la propria abitazione in Alessandria, ma è stato scoperto dagli agenti del Commissariato di Casale Monferrato alla guida di Atos Vecchi.

A finire nei guai un uomo di 46 anni, residente ad Alessandria, funzionario del Comune di San Giorgio Monferrato che è stato denunciato per peculato e concussione.

L’alessandrino era responsabile del servizio dell’area-tecnica del Comune, incaricato dal 2008 della direzione dei lavori pubblici, delle opere di manutenzione ad immobili e mobili, della gestione dei cantonieri nonché nominato responsabile dell’area cimiteriale. Attualmente si dimesso dall’incarico.

Le indagini si sono concluse nel mese di ottobre dello scorso anno, ma soltanto oggi, dopo che la vicenda è terminata con il patteggiamento dell’ex Funzionario che è stato condannato a due anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, sostituita con la semidetenzione per lo stesso periodo, è stata data la notizia.

COSA SUCCEDEVA IN COMUNE A SAN GIORGIO

Il Funzionario “infedele” aveva la possibilità, come previsto dalla normativa vigente ed entro l’ammontare di 50 mila euro, di non indire gare d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori e pertanto di assegnare direttamente l’esecuzione delle opere attraverso l’accordo stipulato fra lo stesso ed il relativo fornitore; i Poliziotti hanno accertato che questi, in alcuni casi, imponeva ai fornitori la redazione di preventivi di spesa in cui risultassero maggiorati i costi di manodopera e di fornitura del materiale affinché il “surplus” originatosi potesse essere impiegato per coprire le spese relative alle opere di ristrutturazione della propria abitazione di Alessandria, mentre in altri acquistava materiale che poi dirottava presso la sua residenza, ma caricando la fattura sulle casse comunali.

Le aziende chiamate a effettuare i lavori erano “costrette” a subire tale imposizione pena la futura esclusione da altri affidamenti di opere pubbliche e il ritardo doloso dell’effettuazione dei pagamenti dovuti.

TRADITO DAL CODICE A BARRE

In particolare, al momento in cui si è reso conto di essere oggetto di accertamenti giudiziari il funzionario comunale ha tentato, con un gesto di disperazione, di depistare le indagini: infatti essendo risultato che egli si era appropriato di alcune latte di vernice e solvente che erano state utilizzate per i lavori della propria abitazione, egli ha acquistato con proprio danaro la stessa identica merce per farla rinvenire e dimostrare la sua estraneità all’ipotesi di reato contestata ( il peculato). Ma ha fatto male i calcoli perché i poliziotti di Casale avevano già proceduto a fotografare i contenitori della vernice e, attraverso la comparazione del codice a barre, tale merce detenuta in quel momento dall’uomo è risultata diversa da quella che egli aveva effettivamente utilizzato per i lavori della propria abitazione e che erano stati acquistati con soldi pubblici.

E’stato calcolato che, in totale, l’indebito arricchimento dell’ex funzionario tecnico ammonti a circa 122 mila euro.

29 Marzo 2012