In una realtà sempre più orientata ai metodi di pagamento elettronici quali bancomat o carte di credito, abbinare l’utilizzo della “plastic money” ad obbiettivi di finanziamento su progetti di pubblico interesse può rivelarsi una scelta strategicamente vincente.

 

E’ questo il principio ispiratore dell’iniziativa recentemente messa in atto da Regione Piemone, con Carta Si (vincitore dell’asta pubblica) e Finpiemonte; la “carta di credito per la cultura” nata con l’obbiettivo di assicurare risorse economiche a sostegno del patrimonio culturale.

Ma come funziona? In maniera molto semplice e senza nessun aggravio di costi per il titolare della carta. Impiegandola come metodo di pagamento per i propri normali acquisti, dalla spesa all’ipermercato, al pagamento della bolletta o per il rifornimento di carburante, la società emittente (in questo caso, Carta Sì) devolverà su ogni transazione una quota dello 0,3% al Fondo per la cultura gestito da Finpiemonte; sarà oltretutto possibile scegliere quale progetto sostenere tra Teatro Stabile, Regio oppure Reggia di Venaria.

La carta sarà inizialmente distribuita ai dipendenti della Regione, e presto richiedibile per tutti i residenti in Piemonte facendone richiesta alla propria banca; è interessante che si tratti di una carta totalmente gratuita con soli vantaggi economici per il titolare, come il pagamento differito a due mesi anzichè uno, senza costi di attivazione e con canone zero. E’ in arrivo anche una versione prepagata per chi non possiede un conto corrente, e che verrà distribuita gratuitamente presso i principali luoghi di interesse culturale e turistico del Piemonte per dare massima diffusione a questa iniziativa.

La “carta per la cultura” rappresenta un valido esempio delle possibili strategie attuabili tramite la cooperazione tra Enti pubblici ed operatori del settore privato per assicurare fondi a progetti di pubblico interesse o utilità, puntando su strumenti innovativi, ma anche di normale uso quotidiano. Le possibilità, sul modello di questa invenzione tutta piemontese, sono molteplici: oltre allo strumento di pagamento elettronico come la carta di credito, si potrebbero ipotizzare partnership con i gestori di servizi basilari operanti nel mercato libero, come l’energia elettrica, le forniture di gas o la telefonia.

Opportunità particolarmente interessanti per sponsorizzare iniziative o interventi senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, e per ottimizzare, anche in tempi di crisi, dei progetti di rilancio.

 Annamaria Agosti


11 marzo 2012