Grido d’allarme dell’Unione Commercianti: le vendite natalizie non sono andate affatto bene e i saldi che partono domani non promettono nulla di buono. “Il settore – dichiara il vice presidente Orlando De Luca – è in fortissima sofferenza e per l’anno in corso prevediamo la chiusura di parecchi negozi.”

E’ questo lo spettro di una situazione grave che si rispecchia nelle fallimentari vendite natalizie che a Tortona non sono andate affatto bene.

Giovedì 5 gennaio, intanto, iniziano i saldi. “Le previsioni non sono positive – dice De Luca – anche se non è difficile trovare già degli sconti, in particolare nei negozi di abbigliamento. Questo è uno degli effetti della crisi: numerosi consumatori durante gli acquisti natalizi hanno puntato i loro oggetti del desiderio, con i saldi cercheranno di accaparrarseli a prezzi più convenienti.”

A rallentare ulteriormente le vendite per quel che riguarda i capi d’abbigliamento invernali, secondo il vice presidente dei Commercianti, quest’anno ci si è anche messo il “ritardo” dell’inverno. L’autunno mite, infatti, avrebbe messo il freno alle vendite di giubbotti, piumini e quant’altro protegge dal freddo e la contrazione dei consumi natalizi avrebbe fatto lo stesso. Insomma una situazione davvero brutta per il settore abbigliamento che adesso spera nei saldi.

“Un’indagine fatta tra i commercianti – aggiunge de Luca – ha evidenziato due diverse visioni di come andranno i saldi. Da una parte dicono che la partenza dei saldi invernali a ridosso del termine delle festività natalizie rappresenta un errore che provocherà un enorme danno al settore del commercio. Far partire i saldi il 5 gennaio in un momento di crisi come questo potrebbe essere una follia. I soldi sono stati già spesi per le feste di Natale, per i regali, e per festeggiare il capodanno, e poco e nulla resterà per gli acquisti durante i saldi. Dall’altra parte dichiarano che la flessione dei consumi natalizi fa però sperare nei saldi per determinate categorie, come abbigliamento e calzature . I negozianti potrebbero a quel punto tirare una boccata d’aria, dopo un Natale decisamente sottotono per quel che riguarda i consumi.”

Si tratta, quindi, del più brutto natale degli ultimi 10 anni sia per i consumatori, costretti a ridurre il numero e l’entità dei regali, sia per i commercianti, che hanno subito una drastica riduzione del giro d’affari.

“È evidente – conclude de Luca – che a partire dal prossimo anno qualcosa deve cambiare sul fronte del commercio, Diminuiscono i consumi, aumentano i debiti dei commercianti con le banche e le finanziarie, il caro affitti, non è più sostenibile in questa fase di contrazione.”

 4 gennaio 2012