Egregio Direttore,

Sulla intricata vicenda Eternit e sul ritiro di costituzione di parte civile del Comune forse ne dovremo sentire ancora molte prima che tutta la verità venga a galla.

Il Consiglio comunale si è espresso su un “atto di fede” rispetto alla congruità dell’offerta di Stephan Schmidheiny, mancando totalmente agli atti qualsiasi traccia di trattativa e non essendo stata fornita in completezza quando richiesta. Il tutto è avvenuto a tappe forzate perchè era perentoria la data del 31 dicembre, ben inteso, per esigenze della società dello svizzero e non del Comune. Questa data, poi, è diventata elastica, grazie (vogliamo credere) ad una crescente mobilitazione ed in virtù di un intelligente ed apprezzato intervento del Ministro della Sanità Renato Balduzzi, di cui l’Amministrazione non coglie il dato politico più ampio e puntanto ad una monetizzazione dell’interessamento.

Questo è noto perchè riferito anche da comunicati stampa dell’Amministrazione che, seppur con cifre fluttuanti, danno il tratto dell’empasse in cui si è cacciata ignorando i tanti richiami al buon senso rivolti prima e dopo il Consiglio comunale del 16 dicembre.

Non siamo ancora riusciti ad appurare quando la trattativa, se di trattativa si è trattato, sia iniziata. E’ certo che fosse nota al Sindaco ben prima di quando sia apparsa sui giornali.

Ai capigruppo è stata, infatti, inviata un’informativa da parte di una società di comunicazione, con sede a Milano, che sostiene di essere stata invitata a partecipare ad una gara a trattativa privata ben prima dell’uscita della notizia della cosiddetta “offerta del diavolo”(avvenuta l’ 8 novembre), partecipando, sempre secondo questa comunicazione, ad una riunione a seguito di “convocazione formale” presso l’ufficio del Sindaco il 31 ottobre 2011.

Di cosa si sarebbe trattato? Dall’informativa si deduce che si sarebbe trattato di una gara per “due mesi di consulenza per la gestione della fase di presentazione dell’accordo raggiunto con i legali sulla revoca di costituzione di parte civile”.

A quanto ci risulta la consulenza poi non è stata assegnata, e la parte di comunicazione sembra essere stata affidata ad una società di comuncazione direttamente dal collegio difensivo, come ovvio i rapporti tra privati sono più snelli di quelli della Pubblica Amministrazione. Questo poco importa perchè il punto non è l’immagine dell’Amministrazione in questa brutta vicenda, quanto il senso di trasparenza che un argomento tanto sensibile avrebbe imposto.

Noi ci affideremo all’ennesima richiesta di accesso agli atti, ma nel frattempo vogliamo anche affidarci al buon senso del Sindaco: vuoti il sacco su tutta la vicenda. Cessino le reticenze, finalmente si parli alla luce del sole di questa vicenda che a causa di questi atteggiamenti ha spaccato la nostra comunità sulla lotta all’amianto, tema che non è mai stato frutto di divisione politica.

Sono convinto che non accettare l’offerta, non uscendo dal processo, e perseguire un serio confronto con il Governo, non in termini ricattatori, affinchè si costruisca un accordo pluriennale, e non estemporaneo, per la lotta all’amianto, siano la migliore immagine e la migliore comunicazione che possiamo auspicare per Casale e la sua comunità

Fabio Lavagno Sinistra Casalese – Sinistra Ecologia Libertà.


10 gennaio 2012