La trama di un film del genere catastrofico è nota a tutti: succede un disastro, si salvano in pochi, qualcuno muore, qualcuno no. Il finale è scontato, semmai la suspence è capire chi riuscirà a salvarsi tra il gruppetto di protagonisti iniziali.

Inutile quindi valutare un film “catastrofico” considerando questi fattori.

“L’ora nera”rientra a pieno titolo tra i film di questo genere. La sua particolarità sta sicuramente nel fatto che è girato a Mosca, città bellissima, come viene confermato anche dalle riprese. Fanno specie soprattutto quelle girate su una piazza Rossa completamente deserta che appare ancora più vasta di quello che è in realtà.

Originale anche l’idea di fondo: non tanto l’invasione aliena ma il fatto che gli alieni siano fatti di energia.

Per l’ennesima volta troviamo degli alieni cattivi, che vengono a conquistarci: una costante nei film americani e proprio perché la produzione, gli attori ed il regista sono americani che rende il film ancora più particolare. Non sapremmo dire se è il primo film girato da una troupe americana a Mosca (probabilmente no) ma di sicuro, è il primo film girato interamente nella capitale russa e non è da poco.

Per il resto, il film nulla aggiunge e nulla toglie ad un filone che, come detto all’inizio dell’articolo, deve rispettare un certo cliché collaudato e sapere a grandi linee quale sia la trama di un film e come va a finire non è sicuramente bello.

21 gennaio 2012