Due ex commercianti casalesi, che fino a poco tempo fa gestivano un negozio molto redditizio nel centro di Casale Monferrato, sono stati scoperti mentre portavano all’estero 900 mila euro. Non solo, ma su due conti in Francia e nel Principato di Monaco, avevano depositato oltre 11 milioni di euro che non risultano mai denunciati al Fisco.

Ezio Signoriello

A finire nei guai, grazie all’intervento e ai controlli del Nucleo di Polizia Tributaria di Alessandria (nella foto in apertura la caserma) al comando del colonnello Enzo Signoriello, due coniugi residenti a Casale Monferrato, marito e moglie, che nascondevano all’estero investimenti e attività di natura finanziaria e sono stati scoperti grazie ai controlli incrociati effettuati a seguito di tre prelievi da 300 mila euro ciascuno che l’uomo e la donna hanno effettuato dal loro conto corrente presso una banca casalese..

E’ stato proprio in seguito a questi controlli fiscali che i finanzieri alessandrini hanno avviato una complessa verifica che ha portato alla luce e consentito di ricostruire per intero i patrimonio che i due avevano all’estero. Il denaro era saggiamente investito in depositi, obbligazioni e titoli stranieri di varia natura.

Secondo i finanzieri si tratta di soldi che non sono mai stati mai oggetto di dichiarazione, marito e moglie, infatti, non si sono neppure avvalsi della norma che consentiva di denunciare il denaro custodito all’estero pagando solo il 5% del valore al fisco. Adesso dovranno pagare un cifra molto più elevata: gli oltre 11 milioni di euro infatti, sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate di Alessandria per il successivo recupero a tassazione. Inoltre, nei confronti dei due casalesi scatterà, presumibilmente la denuncia alla Procura della Repubblica per evasione fiscale.

Secondo quanto emerso, marito e moglie conducevano una vita “normale” come tanti altri pensionati della loro età e priva di eccessi. Niente auto di lusso, niente ville con piscina o altri beni da sfoggiare, Nessuno avrebbe mai sospettato a Casale Monferrato che invece, potessero disporre di un patrimonio così ingente e che, adesso, verrà finalmente tassato.

31 gennaio 2012