Il sindaco Piercarlo Fabbio sferra un duro attacco alla minoranza: “Un’opposizione –dice il sindaco – in preda a una crisi di nervi che si abbandona a accuse infamanti e infondate. Un’opposizione che usa alzare i toni ma non sa alzare i temi, che preferisce continuare a dirci di dimetterci o accusarci di infamie cui si è già risposto anche con querele. Alzare i toni e allontanarsi così tanto dalla verità è uno scadimento della politica, cui pensavo non si potesse arrivare. C’è certamente una sorta di implosione da parte di una minoranza divisa, che non ha un leader capace di fare sintesi, e finisce per esprimersi attraverso urla e grida di rabbia, rabbia che resta cattiva consigliera. Questa da me guidata è un’amministrazione onesta, che ha fatto 120 milioni di investimenti per la città, opere sotto gli occhi di tutti, e bloccato il debito, rimasto fermo ai 150 milioni di euro lasciati in eredità da chi ci ha preceduti, raddoppiati rispetto ai 72 raggiunti dalla giunta Calvo”.

Fabbio non vede bene neppure tutte quelle persone (sarebbero già almeno una decina) che si candidano a sindaco della città in vista delle prossime elezioni comunali: “E’ una scelta – sottolinea Fabbio – ma io non ho ancora sentito un progetto organico di città.” Il Pdl invece ha preparato già un Piano Strategico per lo sviluppo di Alessandria che aspetta solo di essere attuato.

Il primo cittadino non è stato neppure tenero con gli organi di informazione e alcuni giornalisti, o almeno coloro che fanno parte della cosiddetta “stampa di sinistra” cioè quella finanziata evidentemente da personaggi di quella estrazione sociale che proprio in vista delle elezioni non perdono occasione per sferrare attacchi, a volte pretestuosi, nei confronti del primo cittadino e dell’attuale amministrazione comunale: “si vede – ha aggiunto Fabbio – che evidentemente anche loro si vogliono candidare a sindaco e attaccano l’uscente. In questi mesi si è visto che esiste un orientamento negativo da parte di qualcuno verso l’amministrazione comunale, la cui voce non è quasi mai registrata anche su temi importanti. Non è un obbligo, il giornalista non è un giudice che deve tenere l’equilibrio delle parti, il suo è un punto di vista, non è la sola verità, non è totalmente la realtà. Se il cittadino lo sa ne sarà meno influenzato”.

In chiusura, Piercarlo Fabbio, ricandidato ufficialmente dal partito già in autunno, pensa al futuro con molta obiettività su quanto fatto. “L’uomo vive di errori, in questi anni di governo della città ci saranno state cose buone, ma anche errori. Questi ultimi valgono di più, indicano un percorso sbagliato che va corretto. La storia dell’uomo è fatta di errori e del tentativo di superarli. Anche la mia”.

18 gennaio 2012