L’ATM per svolgere i servizi che il Comune le affidava si rivolgeva nella maggiorparte dei casi ai privati e fatturava al Comune di Tortona costi con un “ricarico” che oscillava tra il 5 ed il 20%. Così si legge nella relazione dell’Azienda, documento in base al quale il Comune di Tortona, l’altra sera, mediante una delibera del Consiglio comunale, ha approvato la cessazione dell’azienda.

Rincari fino ad un quinto delle spese effettivamente sostenute per l’espletamento dei servizi che venivano “affibbiate” al Comune di Tortona e che servivano a tenere in vita la società, il presidente, il consiglio di amministrazione e così via. In pratica, quindi l’ATM fungeva solo da tramite: ben 14 dei 17 servizi che era chiamata a svolgere, infatti, erano affidati in tutto in parte ai privati.

Molto più semplice ed economico, per il Comune di Tortona, affidare direttamente questi servizi ad un privato, invece che avere una società da tramite che lo fa.

Questi i motivi alla base della scelta di chiudere definitivamente questa società che per il Comune di Tortona, a quanto pare, è stata sempre e solo un debito.

Lo ha detto anche l’assessore alle partecipate, Daniele Calore, illustrando la delibera con cui il Comune ha dato mandato al sindaco di mettere in liquidazione ATM entro la fine dell’anno gestendo in proprio o affidando a terzi i 17 servizi che era chiamata a svolgere ATM.

“Non appena ci siamo insediati – ha detto Calore in consiglio – abbiamo trovato una situazione disastrosa: il Comune non pagava le fatture di ATM e c’era già allora un debito di circa 4 milioni di euro. Col tempo abbiamo capito come funzionava l’azienda e cioè che stava in piedi solo dal punto di vista finanziario ma per il Comune (che detiene oltre il 90% delle azioni) era un debito. Chiuderla ci consentirà un risparmio di circa 650 mila euro all’anno”

Impietoso l’intervento del consigliere Paolo Ronchetti dell’Italia dei Valori: “sono due anni e mezzo che continuo a ripetere le stesse cose che sono scritte oggi sulla relazione – ha detto Ronchetti – ma nessuno mi ha mai ascoltato; ora queste considerazioni vengono evidenziate dall’autore della relazione e sono scritte nero su bianco. la cosa più grave però, è che nella relazione di ATM si individuano possibili responsabilità contabili nella gestione dell’azienda e tutta una serie di rilievi molto gravi che potrebbero implicare anche responsabilità di altra natura.”

Ronchetti ha posto l’accento sui 685 mila di fatture oggetto ancora di contenzioso tra Comune ed ATM, fatture che il Comune non ha ancora pagato perché non riconosciute “regolari” e il problema delle azioni di proprietà dei piccoli Comuni, problemi che dovranno essere risolti in sede di liquidazione dell’azienda.

29 novembre 2011