QUESTO NON E’ AMORE

Se ti ricatta … non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli … non è amore. Se ti isola, umilia, offende …non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ….non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi … non è amore. Se ti chiede “l’ultimo appuntamento” …non è amore”. Se ti uccide …non è amore.

In prossimità del San Valentino, la Polizia di Stato vuole essere ancora più vicina alle donne con la campagna “…questo non è amore” che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.

Un’idea, quella del progetto CAMPER contro la violenza di genere che, partito a luglio del 2016 in 22 province italiane, tra cui quella Alessandrina, ha consentito di contattare oltre 18.600 persone, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela e d’intervento su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore domestico.

Ogni tre giorni e mezzo avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali.

La rilevata flessione negli ultimi anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere preoccupante, ma perché l’esperienza di polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l’isolamento.

Oltre alla tutela offerta dalla legge, che va dagli strumenti dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, dell’ammonimento del Questore nei casi di violenza domestica, al divieto di avvicinamento fino ai domiciliari e al carcere per i casi più gravi, la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori.

 

Pertanto, ritenendo utile la massima visibilità del camper, la postazione mobile della Polizia di Stato farà tappa anche ad Alessandria in occasione del mercato rionale del 15 Febbraio, in Piazza Garibaldi dove, dalle ore 8.00, il personale specializzato della Polizia di Stato accoglierà coloro che vorranno ricevere informazioni e/o denunciare, in ambiente protetto, detti episodi di violenza.

Accanto al personale della Squadra Mobile, della Divisione Anticrimine e dell’Ufficio denunce saranno presenti, inoltre, una rappresentante del locale centro antiviolenza “me.dea”, delle rappresentanti del locale Consorzio Servizi Sociali C.I.S.S.A.C.A., che già in altre occasioni hanno rappresentato preziose risorse per lo sviluppo di iniziative di settore, integrando per gli aspetti di specifica competenza, l’attività del personale della Polizia di Stato.

In questa prospettiva si muove l’adozione del protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure d’Italia. Protocollo innovativo che consente agli equipaggi di Polizia, chiamati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica, di verificare tempestivamente l’esistenza di altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Tutto questo attraverso una procedura che prevede l’attivazione di modalità di intervento uniformi c.d. processing cards, sia per gli operatori di volante che per quelli del Numero Unico Europeo di soccorso 112, la successiva compilazione di una check-list, e una descrizione dell’avvenimento da riportare nelle banche dati delle forze dell’ordine per l’immediata, futura, consultazione.   La stesura delle check-list, finalizzate a cristallizzare l’avvenimento, anche in assenza di formali denunce, spesso impedite dalla paura di ancor più gravi ritorsioni, consente di tracciare situazioni di disagio con l’obiettivo di tenerle costantemente sotto controllo e procedere all’arresto nei casi di violenza reiterate.