Non esiste, nel 2017, che una semplice rottura di un tubo in un torrente a 10 Km di distanza faccia rimanere oltre 20 mila persone senza acqua potabile per tutta la giornata com’è accaduto ieri in una parte di Imperia e nel Golfo Dianese!

Non esiste che questo debba succedere quasi una volta al mese in territori a grande vocazione turistica come sono Diano Marina, San Bartolomeo al mare e Cervo: con che coraggio si invitano i turisti da ogni parte del mondo se non si fornisce loro neppure l’acqua potabile per lavarsi?

Non esiste  che un Comune come Diano Marina (e non solo lui) debba spesso ricorrere ad un’autobotte per fornire acqua potabile a cittadini che sembrano accampati e costretti a recarsi in piazza con le taniche.

Ma soprattutto non esiste che nel mondo di internet, della tecnologia a portata di mano sul telefono cellulare, ci siano ancora situazioni come quelle che si sono sono verificate ieri (e molte altre volte negli ultimi tempi) e che nessuno, faccia qualcosa per risolvere il problema.

E’ ormai un anno che Oggi Cronaca ha aperto un’edizione nel Golfo Dianese e in questi 12 mesi abbiamo assistito a diverse rotture dell’acquedotto che hanno portato a chiudere l’erogazione dell’acqua nei 7 comuni del Golfo Dianese e in una parte di Imperia, e con grande sorpresa non abbiamo mai visto un sindaco, un’ente, un’associazione dei consumatori o di cittadini che prendesse posizione contro questa  assurda situazione.

Abbiamo visto solo qualche timida protesta su Facebook da parte di alcuni cittadini ma nient’altro: non abbiamo mai sentito un sindaco fare proposte costruttive ma solo e sempre timide lamentele.

Al massimo  amministratori pubblici che si giustificano con la popolazione affermando che le tubature sono vecchie e bisogna sostituirle, ma mai proposte concrete. Nessun sindaco che abbia detto “Basta far sentire i nostri abitanti cittadini da Terzo Mondo!” e proporre immediate soluzioni.

Noi diciamo che questa situazione è una vergogna e non può essere più sostenibile: i cittadini pagano le tasse e pagano profumatamente l’erogazione dell’acqua, per cui hanno tutti i diritti a poterla utilizzare.

Non ce l’abbiamo con l’Amat, che – bontà sua – fa quello che può per aggiustare le rotture e tamponare le falle di un’ acquedotto colabrodo che avrebbe dovuto essere ammodernato tanti anni fa da chi ha lasciato che la situazione diventasse quella attuale, ma non possiamo che criticare l’atteggiamento passivo di TUTTI i sindaci e amministratori locali che sembrano rassegnati a subire questa situazione e al limite attivare soluzioni-tampone provvisorie e precarie come quella del Sindaco di Diano Marina che ha posizionato un’autobotte nel centro cittadino.

Noi crediamo sia tempo che il sindaco di Imperia e i 7 sindaci dei Comuni del Golfo Dianese inizino ad attivarsi per trovare una soluzione più adeguata al problema che sarebbe quella di sostituire le tubature dell’acquedotto del Roja che rifornisce di acqua una parte di Imperia e tutto il Golfo Dianese.

Vero che la spesa per farlo è pazzesca, che – come sempre –  non ci sono fondi e anche se ci fossero si impiegherebbero decenni per porvi rimedio, ma proprio per questo è necessario che i sindaci si attivino di continuo, che si siedano davanti a tavolo per studiare una strategia comune e attivarsi di costantemente per risolvere il problema. Esistono fondi per finanziare qualsiasi cosa, possibile che non ce ne siano per rifare in parte un’acquedotto?

Ma soprattutto i 7 sindaci del Golfo Dianese dovrebbero fare la voce grossa, predisporre un documento comune in cui si chiedono interventi urgenti perché non è possibile che se si rompe un tubo in un torrente a Imperia tutto il Golfo Dianese debba rimanere senz’acqua per tutta la giornata com’è accaduto ieri dove solo verso l’ora di cena e in alcune località anche dopo, l’acqua potabile è ritornata nelle case della gente!

In attesa di trovare i fondi per rifare acquedotto, non si potrebbe trovare delle soluzioni temporanee, magari installando chiusure che consentano di isolare le zone in cui si verifica un guasto senza dovere ricorrere continuamente alla chiusura di tutto l’acquedotto?

Non siamo dei tecnici e non sappiamo come si possa intervenire, però sappiamo che in quasi tutte le altre città italiane, quando si rompe un tubo in una parte della città, si chiude solo quella zona e non si fa mancare l’acqua a 20 mila persone  lasciando a secco 7 comuni del Golfo.

Noi crediamo che il problema della situazione idrica debba diventare il più importante e invitiamo il sindaco di Imperia e i 7 sindaci del Golfo Dianese a metterlo in cima alle loro priorità.

E se non lo fanno,  invitiamo gli enti, le associazioni e ogni singolo cittadino ad attivarsi, a spronare gli amministratori pigri perché l’acqua è un’esigenza prioritaria nella vita delle persone.

I guasti all’acquedotto ci possono essere ed è ammissibile anche una sospensione dell’erogazione dell’acqua anche per molte ore, ma questo dovrebbe essere un caso sporadico, non la regola

Angelo Bottiroli – Direttore di Oggi Cronaca