Il palco è illuminato a giorno, i bambini, tutti di nero vestiti, aspettano che la narratrice inizi il racconto, che è stato il filo conduttore del Centro Estivo, in una coreografia mozzafiato creata solo dalle mani dei bambini.

Il Big Ben troneggia, insieme a bizzarri monumenti e improbabili mezzi di trasporto, che dovrebbero garantire ai nostri personaggi usciti dalla penna di Jules Verne, di compiere il Giro del Mondo in 80 giorni.

Il racconto inizia. E’’ interessante e avvincente, come solo i grandi classici della letteratura – tante volte dimenticati o snobbati – sanno fare.

E penso al mio bambino, di sette anni, che mi ha chiesto di leggere questo romanzo anche alla sera, chiedendomi se ne esistono di altri, avvincenti come questi e io sorrido, soddisfatta, pensando a quale grande conquista siamo arrivati, la lettura dei grandi classici, grazie a questo Centro Estivo.

Sono stupita, e riconoscente a Mela, la narratrice, per aver suscitato la gioia di leggere mei bambini, stimolando il loro interesse.

Alla festa, i bambini partecipano, allegramente, al racconto, con interventi, danze e risate;  noi adulti incuriositi e grati, allo staff ed agli animatori, per il grande lavoro svolto ogni giorno per e con i nostri ragazzi.

L’ambiente è ideale, la cornice perfetta: lo Chalet Castello, che noi genitori ricordiamo bene, per tante serate trascorse in discoteca da giovani.

Un posto spazioso, verde, in cui l’aria profuma di natura e dove i bambini possono respirare, esplorare, giocare. Ed è proprio qui che, quest’anno, l’associazione no profit Gli amici del Piccolo Principe è riuscita ad ambientare il proprio cento estivo.

Che dire, è stato un puro caso, per noi, iscriverci. In primavera, mi colpisce una locandina che presenta un programma interessante; ci rechiamo in sede e facciamo la conoscenza di Amalia e Betta; l’impressione è ottima. Partecipiamo anche alla riunione informativa sul programma del centro estivo, e da subito colgo lo spirito di voler creare un Centro Estivo divertente ma anche tranquillo, niente di stratosferico, ma tutto studiato attorno alle vere esigenze del bambino.

Tanti sono stati, infatti, anche i momenti di gioco libero, dove i bambini si  sono divertiti insieme, giocando a bandiera, a nascondino o con la palla. Niente tablet né videogiochi, e nessuno che ne abbia mai sentito la mancanza.

Ogni giorno, il pranzo, di qualità, viene gustato in compagnia, all’aperto, su bei tavoli di legno piazzati sotto le piante, all’ombra.

La settimana presenta una serie di appuntamenti, fissi, che fanno catapultare mio figlio dal letto contento di andare al Centro Estivo. E per me, mamma lavoratrice da sempre in preda al senso di colpa, la cosa mi piace e mi fa sentire sollevata, e grata a chi riesce a rendere bellissime le loro settimane estive.

Ecco quindi, la giornata dello sport , ogni lunedì, per provare le diverse discipline, dal basket alle arti marziali grazie a volontari insegnanti sportivi, che si prestano ad insegnare ai bimbi le diverse attività sportive.

E poi, il martedì e il giovedì in piscina, a Castelnuovo, con il pullman e il mercoledì ci sono i giochi di strategia e di società, al tavolino con le ragazze del Vascello Veloce per imparare quanto è bello divertirsi insieme con i giochi in scatola e le carte.

Il venerdì, evviva il Teatro con le Belle Facce, a costruire scenari e personaggi con tempere e pennelli.

E poi c’è stato lo Yoga della Risata con l’oncologo Dr. Vittorio Fusco, il racconto di Vincenzo il marinaio di Tortona, Valentina la pet therapist con il suo fantastico cagnolino, la Caccia al Tesoro su e giù per il castello, i giochi d’acqua, la gita in mountain bike  con i ragazzi di “Non solo bike” al fiume Scrivia e poi fin dentro al supermercato (!!!), la Notte Bianca a guardare le stelle, la foto in stile ottocentesco con il fotografo Vaccari, che ha spiegato nell’occasione la storia e l’evoluzione della fotografia.

Il tutto, incredibilmente, per una cifra settimanale assolutamente bassa, sotto i settanta euro.

Ma la cosa che stupisce di più è che, questa, è un’associazione di volontariato, con un presidente imprenditore e un direttivo composto di mamme lavoratrici, in grado di ben conoscere la realtà delle famiglie, le esigenze dei figli e dei genitori. Gente che ha famiglia, lavori e una vita impegnata ma che, senza risparmiarsi, si è dedicata per un servizio sociale così notevole. Quanta ammirazione e stima per Voi, del direttivo e dello staff!

Il centro estivo del Piccolo Principe è stato tutto questo: una realtà talmente speciale da sembrare fantastica.

Un equilibrio tra prezzo e qualità stupefacente; la loro rete di rapporti, dal marinaio all’oncologo, dal fotografo al giocattolaio, ha saputo valorizzare Tortona ed entusiasmare i ns. figli, facendo loro apprezzare la nostra piccola realtà e che non serve andare al parco divertimenti per divertirsi.

L’ottimo lavoro fatto dall’associazione, per noi tortonesi, ha superato le più ottimistiche previsioni; mio figlio non è mancato un giorno, sempre col sorriso e con l’entusiasmo di trovare allo Chalet amici e divertimento.

Pure i compiti non sono stati poi stati così pesanti, al Piccolo Principe, tutti svolti con precisione e cura grazie al supporto dello staff, un educatore ogni cinque bambini, suddivisi per età e anche un supporto professionale, per i bimbi in difficoltà.

Mi sento orgogliosa della scelta fatta quasi a scatola chiusa e di aver riposto la mia fiducia in chi, come Betta, come Amalia, come Nicoletta e Mela e tutti i ragazzi dell’animazione sono riusciti a rendere speciale questa estate, rendendo un gran servizio alle famiglie e alla collettività.

Grazie di cuore, per la creatività e la passione che ci avete messo, ma soprattutto per l’esempio che ci avete dato perché è proprio vero che  “volere è potere”, talvolta anche senza sovvenzioni e aiuti pubblici.

Arrivederci all’anno prossimo!

La mamma di Riccardo B.