Il Comitato per il NO alla riforma Costituzionale si presenta ai Tortonesi. Fondato dal Sen. Enrico Pianetta, Pier Paolo Cortesi e Massimo Semino per Forza Italia,dalla Sen. Rossana Boldi,Federico Chiodi e Paola Valenti per la Lega Nord, da Stefano Parlati e Laura Castellano per Fratelli d’Italia e da Giuseppe Bottazzi per la lista Nel cuore di Tortona, quindi da tutto il centrodestra unito.  È naturalmente aperto al contributo di tutti coloro che pensano che questa riforma rappresenti un enorme danno per il paese e per la nostra democrazia, e che, ne siamo certi, sono già moltissimi.

Pur trattandosi di una materia molto complessa non è difficile mettere a fuoco i principali motivi del nostro NO

Costi della politica: le cifre che cita la Boschi,cinquecento milioni di euro , sono pura fantasia. In realtà si parla, forse, di 50 milioni di euro l’anno ( quello che lo stato italiano spende in diciannove minuti) . Tutte le spese “vere” del Senato rimangono invariate ( personale, spese di gestione della struttura) e non sono stati ancora calcolati i costi delle “trasferte” di Consiglieri regionali e Sindaci che ne faranno parte. I rimborsi verranno messi in conto alle regioni e non allo stato : in ogni caso sempre a carico del cittadino . Sembra il gioco delle tre tavolette .

Se si tratta di un problema di costi inoltre ,perchè non dimezzare anche i parlamentari della Camera, che al contrario rimangono 630?

Il Bicameralismo non scompare, diventa solo più confuso.

La semplificazione non esiste. Il processo legislativo diventa più complicato.. Basta mettere a confronto l’attuale testo dell’articolo 70, una riga, e il testo proposto dalla riforma , una pagina  e anche scritta male, per capire che non ci sarà alcuna semplificazione, anzi.

Contrariamente alla propaganda renziana, si creano ulteriori conflitti di competenze tra Camera e Senato e tra Stato e regioni.

Non è affatto una riforma innovativa, rafforza il potere centrale e lascia le autonomie locali prive di risorse finanziarie.

È scritta apposta per non essere capita dai cittadini, e li mette fuori dalla politica: non si vota per il Senato, non si vota per le Province, sono triplicate le firme necessarie per le proposte di legge popolare e aumentate le firme per proporre un referendum abrogativo.

Non si  potranno proporre referendum sui trattati europei,quindi continueremo a subire passivamente le decisioni della Commissione europea e dei suoi burocrati senza poter esprimere alcuna opinione.

È una riforma illegittima perché prodotta da un parlamento eletto con una legge dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale,e che ha lavorato sotto dettatura del Governo ,rifiutando pervicacemente ogni proposta di modifica non solo delle opposizioni, ma anche di parte della maggioranza.

Insieme alla nuova legge elettorale ( italicum), già approvata, espropria la sovranità popolare e la consegna ad una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri.

Non garantisce l’equilibrio tra i poteri costituzionali perché mette gli organi di garanzia,cioè Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale, in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio elettorale.

I Senatori saranno espressione di rapporti di forza locali, perchè eletti in pratica con metodo proporzionale dai consigli regionali.( anche questa norma è molto confusa)

Si potrebbe proseguire ancora, ma già quanto evidenziato dovrebbe essere sufficiente per votare convintamente NO (sempre che prima o poi il Governo, preoccupato per l’esito del referendum, decida una data).

Comitato per il No