cardini - I-EL’appello per la pace di Papa Francesco, recatosi personalmente a Redipuglia (Gorizia) il 13 settembre per ricordare, in quel grande cimitero che contiene le spoglie di più di centomila soldati, il centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, fa da sfondo – in modo particolarmente significativo – alle iniziative d’esordio di “Cantiere speranza” di quest’anno.

Il 24 settembre, alle ore 21, nella prestigiosa sede della Biblioteca del Seminario diocesano, il prof. Franco Cardini, storico di fama internazionale, presenterà il suo ultimo libro La scintilla. Da Tripoli a Sarajevo: come l’Italia provocò la prima guerra mondiale, dedicato proprio allo studio della genesi remota del conflitto e alla “questione italiana”. Fu, infatti, proprio la guerra che l’Italia giolittiana mosse alla Libia, realtà spesse volta trascurata dagli storici e considerata in tono minore, a destabilizzare in modo definitivo l’Impero ottomano, provocando il “collasso balcanico” da cui scaturì il nazionalismo serbo e l’assassinio di Sarajevo.

Si tratta di un punto di vista originale, ma assai serio, per far capire a tutti che, anche se l’Italia è stata ed è un Paese secondario sullo scacchiere del Mondo, ha avuto allora e continua ad avere anche adesso grosse responsabilità in un conflitto in cui sono morti nove milioni di soldati, sette milioni di civili e ci sono stati ventuno milioni di feriti. Il tema invita a riflettere, ancora oggi, sulle dinamiche della geopolitica e a non sottostimare i piccoli conflitti e le guerre locali, considerandole cosa meno preoccupante rispetto alle dinamiche più generali della storia; risulta, poi essere importante l’azione dell’opinione pubblica mondiale nel criticare i nazionalismi e i fondamentalismi di ogni genere.

Chi in questi anni ha visitato nella nostra città il Sacrario del Monferrato, posto sotto la chiesa salesiana del Sacro Cuore al Valentino, recentemente restaurato da una grande cordata di solidarietà capitanata dagli alpini monferrini, sa che più di duemila e trecento giovani della nostra terra e delle nostra diocesi, tra l’altro, sono morti in quel tremendo conflitto e che le ferite della Grande Guerra sono ancora vive nella memoria di moltissime famiglie.

La mattina dopo, alle ore 9, il prof. Cardini, grande estimatore del Monferrato e che ha ricordato tutti noi la fama della muletta monferrina – raccomandandosi di poterla riassaggiare – terrà una prolusione anche presso l’Istituto “Balbo” (nell’Aula Magna “Casalegno” di piazza Castello), per le classi del quinto anno di corso.

Franco Cardini consegue la laurea in Lettere presso l’Università di Firenze nel 1966. Nel 1967 diventa assistente volontario di Ernesto Sestan. Assistente ordinario alla cattedra di storia medievale e moderna della facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Firenze, poi professore incaricato di storia medievale nella stessa università e, nel 1985, professore associato e ordinario all’Università di Bari; nel 1989 ottiene la cattedra di Storia medievale a Firenze. Attualmente è professore ordinario presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane (Sum) e fa parte del Consiglio scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino.

23 settembre 2014